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martedì, Aprile 23, 2024
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Napoli. Vittima di un prete pedofilo, Arturo incontra il Cardinale Sepe: “Combatto anche per mio figlio”

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Finalmente c’ è stato l’incontro tanto atteso tra Arturo Borrelli e il Cardinale Crescenzio Sepe in Curia, al duomo di Napoli. Arturo ha denunciato in età adulta di essere stato vittima per anni di abusi sessuali da parte di don Silverio Mura a Ponticelli. “Il colloquio con il Cardinale Sepe ha avuto un esito positivo. Ho avuto un iniziale momento di rabbia per il quale mi scuso. A breve avrò notizia in merito al processo ecclesiastico, per il quale la Curia ha chiesto un sollecito. Nel frattempo mi daranno anche un supporto. Grazie a tutti per la vicinanza”, ha scritto Arturo su Fb.

L’uomo di recente, dopo la morte del figlio Luigi in un tragico incidente, ha reso nota la sua vera identità; si faceva chiamare Diego Esposito. A metà giugno ha incontrato Papa Francesco, il quale lo ha esortato ad andare avanti.

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Arturo ricorda spesso suo figlio Luigi con post e dediche sui social. 

Arturo Borrelli”. Arturo, il 7 marzo, ha raccontato in un servizio di Pablo Trincia gli abusi subiti dall’età di 13 anni dal suo insegnante di religione delle medie don Silverio Mura a Ponticelli. E da qui la sua decisione di cambiare nome per tutelare la sua famiglia.

L’appello di Arturo è per dire ‘No alla pedofilia’. “Tutta la mia famiglia ha sofferto la fame e il dolore solo perché ho denunciato un prete pedofilo, compreso Luigi” dice l’uomo. “Ricordo quando Luigi mi diceva ‘Babbo, mangia: tanto loro non ti pensano’. E io invece non potevo neppure dargli i soldi per uscire perché in questa brutta storia avevo perso anche il lavoro” rincalza l’uomo come riportato dal site de LeIene.

IL RACCONTO

Diego dopo 25 anni, registrando tutto, aveva incontrato di nuovo don Silverio che non negava quanto avvenuto ma lo invitava solo a pregare. La Curia lo aveva fatto sottoporre a una perizia psichiatrica. In realtà sembra incolpare lui per il fatto di essere andato a casa del sacerdote.

Diego  denuncia da anni silenzio e omertà da parte della Curia napoletana. E’ riuscito finalmente, a inizio maggio, a incontrare, assieme alla moglie, il cardinale Crescenzio Sepe. Dopo un’iniziale soddisfazione, per il faccia a faccia era rimasto poi amareggiato per la scarsa concretezza dell’intervento dell’arcivescovo metropolita di Napoli. La sua, dice, è “una battaglia per tutti” perché “se perdo io”, ripete, come ci aveva detto in un’intervista, “nessuno denuncerà più gli abusi dei preti”.

Don Silverio, nel frattempo, si era trasferito al Nord. A Montù Beccaria (Pavia), dove, sotto il falso nome di don Saverio Aversano, continuava tranquillamente a fare il catechista. È bastato che il nostro servizio del 7 marzo andasse in onda perché il sacerdote facesse perdere di nuovo le sue tracce. Le mamme del paese, hanno scritto una lettera di protesta a Papa Francesco, che su questo caso, come ha dimostrato anche oggi, sta confermando una linea di grande fermezza.

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