Stamattina i titolari di diverse autoscuole a Marano e Mugnano stanno protestando per l’applicazione dell’Iva al 22% sui corsi di scuola guida. Un altro problema è il pagamento dell’Iva retroattiva a partire dal 2014: i titolari delle autoscuole dovrebbero ricontattare tutti i clienti per chiedere il pagamento dell’imposta.
“La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno il 2 settembre scorso. L’Agenzia delle Entrate in base ad una sentenza emanata il 14 Marzo 2019 dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, ha assunto il provvedimento di applicare l’Iva al 22% sui corsi di scuola guida, poichè secondo quanto dichiarato, questa categoria non rientra in quelle di ambito scolastico e universitario. Senza alcun dubbio, la decisione porterà gravi danni al settore mettendo a rischio numerosi posti di lavoro, ragion per cui la maggior parte delle autoscuole nazionali, nella giornata di domani, resteranno chiuse per dar modo ai titolari di partecipare ad un incontro tra consulenti, sindacati, rappresentanti delle istituzioni competenti e mass media che si terrá a Roma presso l’Hotel Barceló Aran Mantegna. – continua Alessia del Core, portavoce delle autoscuole di Marano e Mugnano – L’art. 123 del Codice della strada definisce le autoscuole Italiane veri e propri centri di formazione per i conducenti, l’educazione stradale è materia di insegnamento scolastico, per cui gli operatori del settore risultano essere a tutti gli effetti educatori e promotori di sicurezza stradale. Fino ad oggi, per i motivi sopraelencati, tutte le autoscuole erano esenti da IVA, ma la stangata dell’UE metterà in ginocchio piccoli e medi imprenditori conducendo alcune attività alla chiusura definitiva e numerosi dipendenti alla perdita d’impiego. I titolari delle autoscuole di Napoli Nord uniti in una voce corale dicono NO! La protesta è finalizzata ad ottenere una specifica disciplina in materia o, quanto meno, un preciso intervento interpretativo che chiarisca quella esistente”.