Nel cuore della notte, tra sabato e domenica, prima un frastuono e poi un forte bagliore hanno svegliato diversi residenti di via Michelangelo, ad Aversa. In particolare, un’anziana signora residente lungo il viale che collega la zona residenziale normanna con la vicina Lusciano, ha capito subito che sul suo balcone stava accadendo qualcosa di anomalo. Si alza di tutta fretta, di avvicina al balcone, capisce: un incendio, fiamme alte, fumo che cominciava ad annerire le pareti. Ricostruendo a vicenda a cospetto degli agenti di Polizia intervenuti, ha detto di aver allertato subito i Vigili del Fuoco. La cosa che non ha saputo spiegare è perché qualcuno l’ha messo nel suo mirino. La donna inizialmente non ha capito cosa fosse successo esattamente. Per gli inquirenti era tutto chiaro: attacco incendiario, con molotov.
Lo sgomento ha fatto posto, rapidamente, alle prime supposizioni. I cocci di bottiglia intrisi di liquido infiammabile ritrovati sul balcone dell’anziana signora non lasciano spazio all’immaginazione. Ma chi e perché ha attentato la 67enne residente di viale Michelangelo? Nel quartiere, la signora è conosciuta e ben voluta. Non c’è alcun motivo che giustifichi l’attacco incendiario. L’ipotesi più accreditata, almeno per gli inquirenti, è sopraggiunta nella mattinata di domenica. L’obiettivo dell’attacco – forse un’intimidazione bella e buona – è il figlio della signora. Le molotov sarebbero state lanciate intorno alle 2:30, quando il ragazzo non era in casa. Secondo la Polizia del Commissariato di Aversa sarebbe una ritorsione nei suoi confronti: resta da capire il motivo alla base del gesto.
