Catturato in Spagna dopo una lunga latitanza, Simone Bartiromo è stato estradato e ieri sera ed è arrivato all’aeroporto di Fiumicino. Ad attenderlo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. Domani si terrà interrogatorio dell’ex fuggitivo, difeso avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone.
Due settimana fa i militari lo hanno rintracciato e bloccato ad Alicante con il supporto in fase esecutiva di personale dell’Udyco – Policia National di Madrid: eseguita nei suoi confronti un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.
Rapporti con Scissionisti, Sorianiello,
E’ indicato come l’anello di congiunzione tra la camorra di Secondigliano e quella della zona flegrea. Bartiromo, narcos di primissimo livello, è stato arrestato poche ore fa dai carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A. e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. I rapporti con i Sorianiello e in particolare con Giuseppe Mazzaccaro, reggente del gruppo, sono emersi in diverse ordinanze: in una in particolare viene rilevato come quest’ultimo avrebbe spiegato la differenza tra la cocaina colombiana e quella boliviana, quest’ultima ritenuta di qualità superiore.
In una conversazione, captata nell’aprile del 2021 a casa di Sorianiello, i due parlano del cattivo odore sprigionato da una varietà. A quel punto il narcos spiega la ‘formula’ al figlio del capoclan: “Devi prendere il colombiano così lo mischio sotto la pressa… Si pressa e perde quella puzza di acetone… Meglio mischiare il colombiano che il boliviano senza odore perché mischiandolo fai 850 e 150 così esce la bomba atomica e nessuno si lamenta“. Secondo diverse informative Bartiromo avrebbe avuto contatti di primissimo piano anche con esponenti degli Amato-Pagano.
Il narcos era l’Oppenheimer della camorra: “Così esce la bomba atomica”