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Blitz contro il clan Contini, libero il figlio del reggente del clan

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Torna Libero Luca Botta, il 29enne figlio di Carmine indicato come reggente del clan Contini. Il giovane era stato arrestato nel corso del blitz di mesi fa che aveva evidenziato di fatto il pieno controllo del clan dell’ospedale San Giovanni Bosco. E così la Dda nel giugno dello scorso anno notificò 11 arresti tra gli affiliati del clan – otto in carcere e tre ai domiciliari – dispondendo il sequestro di quote di due società. Il legale del giovane, Giuseppe Perfetto, si è visto riconoscere il venir meno delle esigenze cautelari per Botta junior (sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora) anche in conseguenza della sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” emessa alcune settimane fa nei confronti del padre Carmine
concorrente nel medesimo reato. Il presunto reggente del clan infatti, a fronte di una iniziale richiesta di 15 anni, ha incassato solo 5 anni e quattro mesi: i suoi legali, gli avvocati Domenico Dello Iacono e Giuseppe Perfetto, sono riusciti ad ottenere la continuazione con una vecchia sentenza con assoluzione dall’ ipotesi di intestazione fittizia di beni, ipotesi cui rispondeva anche Luca Botta. Vi è da dire che già il Riesame aveva confermato per il ras il capo di imputazione relativo all’associazione mentre aveva fatto decadere gli altri tre e cioè quello relativo all’estorsione ad una ditta edile impegnata in lavori di ristrutturazione ai Ponti Rossi e quelle relative ad un’intestazione fittizia di due autonoleggi. Per questa ultima il pubblico ministero aveva proposto appello ma la nuova pronuncia del Riesame aveva confermato l’annullamento dando nuovamente ragione all’avvocato di Botta, il penalista Giuseppe Perfetto.

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