La bomba esplosa nella notte di mercoledì, verso le 00:30, potrebbe ben presto segnare l’inizio di una nuova faida di camorra in quel di Napoli Est.
L’ordigno è stato fatto esplodere proprio a pochi metri dall’abitazione familiare di Marco De Micco, ritenuto dagli inquirenti il boss del clan che porta il suo nome ed egemone del quartiere dopo gli scontri col cartello De Luca Bossa-Minichini-Schisa.
Bomba nella notte a Ponticelli, l’ordigno potrebbe aver segnato l’inizio di una nuova faida di camorra
I carabinieri sono intervenuti alle 00:30 di mercoledì per la segnalazione di un forte boato. Arrivati sul posto, hanno appurato che una esplosione aveva danneggiato, poco prima, il cancello scorrevole di un’autorimessa e un’automobile parcheggiata nei pressi.
L’attività è nelle immediate vicinanze del palazzo dove ha la residenza Marco “Bodo” De Micco. Proprio in questa zona, nel settembre 2021, venne fatta esplodere un’altra bomba, anche in quel caso secondo gli inquirenti ritenuta intimidazione verso il clan. In quella circostanza l’esplosione aveva mandato in frantumi una vetrata esterna e le schegge avevano ferito, in modo non grave, una donna e il figlio di 14 anni.
Quell’episodio avrebbe portato all’omicidio di Carmine D’Onofrio, figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa e quindi nipote di Antonio De Luca Bossa, noto come “Tonino ‘o Sicco”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il clan De Micco avrebbe individuato il ragazzo come responsabile della bomba e lo avrebbe ammazzato, nel settembre 2022, davanti alla fidanzata.