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venerdì, Marzo 29, 2024
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Travolta con la moto davanti al ristorante, Bosti junior fa scena muta

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere incalzato la gip nell’interrogatorio di garanzia. Questa la primissima linea di difesa seguita da Patrizio Bosti junior, figlio di Ettore e nipote omonimo del boss dei Contini, arrestato due giorni fa (leggi l’articolo) insieme ad altri due complici (un terzo Luigi Capuano è al momento latitante). Scena muta dunque davanti al gip a Poggioreale per il giovane indicato come uno dei componenti del gruppo che il mese scorso picchiarono con calci e pugni i titolari del ristorante ‘Cala la pasta’ di via Tribunali dopo che uno di loro, pochi minuti prima, aveva investito con la moto una donna. La violenza contro i titolari e clienti del ristorante inizia dopo che Gennaro Vitone, con la sua moto, investe la fidanzata del titolare del ristorante. L’investitore, dopo essere scappato via a piedi, ritorna per riprendersi il mezzo insieme a una ‘paranza’ di decine di giovanissimi. E’ a quel punto che si vivono attimi di forte tensione e, soprattutto violenza, con i due titolari del ristorante colpiti a calci e pugni da Bosti junior, come riportato nel provvedimento. Oltre a loro ad avere la peggio due turisti che avevano cercato di fermare Vitone.

L’assalto della paranza

Una volta arrivati all’esterno del locale i giovani cercano di far leva sulla loro appartenenza al clan offrendo anche denaro in cambio del silenzio. Al rifiuto delle persone presenti nel locale ecco che scatta la violenza con Bosti e Marasco indicati come quelli più agguerriti spalleggiati dal 34enne Luigi Capuano (un altro degli arrestati al momento latitante) che inizia, insieme ai due, a proferire minacce contro Raffaele Del Gaudio, titolare del ristorante:«Te venimm a sparà fino a casa toja, sappiamo dove abiti, non denunciare nulla che ti mettiamo na bomba sotto o locale e finisci di stare tranquillo». Le minacce non si esauriscono soltanto a Raffaele ma investono anche suo fratello Danilo:«Vai a cucinare, tu devi stare qua dentro e devi stare zitto, io mi sono fatto quindici anni di carcere e non ci metto nulla a chiudere il ristorante e a non farti aprire domani». Quelle minacce vennero pronunciate – sostiene il giudice per le indagini preliminari Leda Rossetti nell’ordinanza con la quale ha disposto le misure cautelari eseguite dalla squadra mobile partenopea – all’indirizzo del fratello del titolare perchè quest’ultimo stava riprendendo la scena con il suo cellulare. Bosti è accusato di avere aggredito un turista argentino intervenuto per impedire che la moto venisse portata via mentre Marasco, per la Procura, avrebbe minacciato lo stesso turista con un coltello.

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