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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Bruce Willis, arriva la diagnosi definitiva sulla malattia: soffre di demenza frontotempoarale

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Bruce Willis soffre di demenza frontotempoarale. Ad annunciarlo è stata la famiglia dell’attore. Un anno fa c’ è stata la prima diagnosi di afasia che aveva portato l’attore a decidere di fermarsi con la sua carriera.

L’annuncio della demenza frontotemporale di Bruce Willis

Demi Moore, compagna di Bruce Willis, ha reso note le condizioni dell’attore con un comunicato postato sul sito della Association for Frontotemporal Degeneration.  “Da quando nel 2022 abbiamo annunciato la diagnosi di afasia, le condizioni di Bruce sono progressivamente peggiorate e ora abbiamo una diagnosi piu’ specifica: demenza fronto-temporale“, hanno annunciato i familiari. “Purtroppo le difficolta’ di comunicazione sono solo un sintomo della malattia di Bruce. Questo e’ doloroso, ma e’ anche un sollievo avere adesso una diagnosi chiara“.

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 La diagnosi sbagliata: l’afasia

Negli Stati Uniti,  hanno ricevuto una diagnosi simile circa 60mila persone. L’organizzazione aggiunge che spesso capita di confondere questa malattia erroneamente con l’ Alzheimer, depressione, Parkinson o una condizione psichiatrica, e in genere ci vogliono più di tre anni per una diagnosi accurata. Allo stesso Bruce Willis, inizialmente, la diagnosi iniziale era di  l’afasia, un disturbo del linguaggio che si verifica dopo un danno a parti del cervello. Sebbene non si conosca attualmente la causa esatta della demenza frontotemporale, diverse organizzazioni mediche affermano che esistono mutazioni genetiche collegate al disturbo. Non esiste un fattore di rischio noto per lo sviluppo della malattia.

La demenza frontotemporale: sintomi e come si manifesta

La demenza frontotemporale è un disturbo del cervello, ma differisce dalla malattia di Alzheimer. L’AFTD spiega che la demenza frontotemporale, o FTD, rappresenta un gruppo di disturbi cerebrali causati dalla degenerazione dei lobi frontali e/o temporali del cervello, quelli che sono generalmente associati alla personalità, al comportamento e al linguaggio. In rari casi, può causare anche problemi motori. I sintomi pertanto variano da comportamenti sociali inappropriati o compulsivi a frequenti cambi d’umore, fino all’apatia, e la difficoltà nell’uso e nella comprensione del linguaggio scritto e parlato. La sintomatologia in ogni caso, varia da paziente a paziente perché dipende da dove si sviluppa la malattia e da come si diffonde. Il disturbo può portare persino a polmonite, infezione o lesioni da caduta. Rispetto al caso dell’Alzheimer, colpisce pazienti più giovani: viene diagnosticata tra i 40 e i 60 anni.

Non esiste una cura

Trattandosi di una malattia neurodegenerativa, non è possibile guarire dalla demenza frontotemporale, si può tuttavia rallentarne la progressione, e alleviare i sintomi. Il percorso terapeutico prevede l’utilizzo di alcuni farmaci antidepressivi e antipsicotici, ma è chiaramente fondamentale che l’individuo sia stimolato: sia da un punto di vista cognitivo, ma anche fisico, per rallentare il più possibile l’incedere della malattia. Queste abitudini sono infatti i principali antidoti alla patologia, un cervello allenato e un corpo in forma rimangono i migliori alleati per prevenire la demenza frontotemporale.

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