Scarcerati esponenti di spicco della camorra di Ercolano. Il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto e il presidente della Fai Antiracket Ercolano Pasquale Del Prete hanno scritto al prefetto di Napoli, Marco Valentini. Hanno manifestto «preoccupazione per la recente scarcerazione di diversi elementi di spicco della camorra di Ercolano, che per lungo tempo hanno profondamente influenzato ogni aspetto sociale e civile della vita cittadina». «Certamente non sta a noi giudicare il provvedimento attraverso il quale si è proceduto alla scarcerazione di questi elementi della camorra di Ercolano. Le manifestiamo la preoccupazione, nostra e di tutta la comunità, per gli effetti che questa disposizione potrebbe comportare sulla vita dei cittadini del nostro territorio. Un territorio già duramente provata dall’emergenza sanitaria tuttora in corso».
Ad uscire dal carcere tre esponenti di spicco della criminalità organizzata.
Da Vincenzo Lucio, affiliato dei Birra condannato due volte all’ergastolo per due diversi omicidi e finito ai domiciliari, a Mario Ascione, boss e figlio del padrino Raffaele ‘o luongo. Ascione, assolto per il reato di omicidio, ha addirittura lasciato, qualche settimana fa, il 41-bis dopo circa dieci anni di reclusione. Sul suo capo pende una condanna all’ergastolo non definitiva e un processo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ed è tornato libero anche Gennaro Dantese, fratello di Natale, quest’ultimo ritenuto figura apicale del clan Ascione-Papale.