Carcere duro per Oscar Pecorelli ‘o malomm, boss della mala di Miano indicato come uno degli ultimi irriducibili dei gruppi che in questi anni hanno spadroneggiato nell’area nord. Il decreto del Ministero della Giustizia che spedisce ‘o malomm al 41 bis è stato notificato nelle ultime ore al suo difensore, l’avvocato Domenico Dello Iacono che ha già annunciato che impugnerà lo stesso presso il tribunale di Sorveglianza per un’istanza di revoca. Pecorelli, attualmente detenuto presso il carcere di Agrigento, nelle prossime ore sarà trasferito in un carcere di massima sicurezza perché ritenuto ancora socialmente pericoloso. Le manette per lui, la moglie e il figlio erano scattate nuovamente lo scorso gennaio: secondo la Procura di Napoli, sebbene condannato all’ergastolo per omicidio e ininterrottamente recluso dal 2010,’o malomm avrebbe continuato ad esercitare il comando usando dei cellulari in carcere e sfruttando la collaborazione della moglie e del figlio, ciascuno destinatario di una misura cautelare. I tre rispondevano di associazione armata di stampo mafioso, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso, frode fiscale e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Grazie ai familiari Pecorelli avrebbe continuato a dirigere attività di riciclaggio e di usura, impartendo direttive ai propri familiari e affiliati per riscuotere i soldi delle attività estorsive. Pecorelli per tenersi in contatto con il clan utilizzava in carcere dei cellulari clandestini, messaggi WhatsApp e mail.