venerdì, Agosto 15, 2025
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Camorra e droga a Soccavo, oltre mezzo secolo di carcere per i Vigilia

Quasi sessanta anni di carcere. Questa la stangata inferta ai ras del clan Vigilia di Soccavo dopo gli annullamenti in Cassazione del febbraio dello scorso anno quando divennero definitive 14 condanne anche se vi furono alcuni annullamenti. Tra le condanne si evidenziano i due anni per il presunto reggente Pasquale Vigilia (in continuazione con altra sentenza) e il non luogo a procedere per prescrizione per Christian Monaco: in quest’ultimo caso decisive le argomentazioni del legale, l’avvocato Giuseppe Perfetto. Assolti invece Salvatore Paolillo e Giuseppe Capoccia mentre solo tre anni sono stati stabiliti per il ras Antonio Bellopede, difeso dall’avvocato Leopoldo Perone.

Quattro anni e otto mesi per Emanuele Summa, due anni Francesco Mazziotti, otto anni Salvatore Mazziotti, quattro anni Giuseppe Frattini mentre Silvio De Rosa e Antonio Di Napoli hanno preso 13 anni e quattro mesi perché entrambi accusati del tentato omicidio di Luigi Testa. Fu accertata in particolare l’operatività del clan e individuato il reggente, Alfredo Junior Vigilia, figlio di Alfredo detenuto dal 2009.

La cassa comune del clan

Ricostruite le dinamiche criminali e le modalità di gestione di una “cassa comune” nella quale venivano fatti confluire i proventi delle attività. Era stato messo in piedi un sistema di approvvigionamento e smistamento di droga che a partire da una fitta rete di “piazze di spaccio” a Soccavo permetteva, con l’ausilio di spacciatori/fattorini, di distribuire anche a domicilio.

Il provvedimento cautelare permise inoltre di acquisire elementi in relazione agli accordi stretti dal clan Vigilia con altri gruppi criminali operanti nell’area occidentale per la spartizione degli affari illeciti sul territorio. Documentati in particolare i rapporti intrattenuti dal sodalizio camorristico con i Sorianiello all’epoca guidati da Cesare Mautone (condannato in secondo grado a 11 anni).