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venerdì, Marzo 29, 2024
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Il giallo di Cesare Basile, il pentito Parente: “Ogni mese investiva 250mila euro del clan Mallardo”

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Il prossimo 15 luglio saranno 6 anni dal delitto dell’imprenditore Cesare Basile, di cui ancora oggi non si conoscono né mandanti né esecutori. Un mistero fitto aleggia dietro la morte di uno dei personaggi giuglianesi più importanti degli ultimi anni, sia dal punto di vista economico che politico. Il cadavere fu ritrovato, allora, in un terreno a cui si accedeva attraverso una stradina sterrata dalla Domiziana. Sullo sfondo appare sempre più chiaro che la camorra abbia avuto un ruolo nell’omicidio. Già diversi pentiti – come Giuliano Pirozzi e Roberto Perrone – hanno parlato dei rapporti che legavano Basile alla cosca giuglianese (leggi qui l’articolo).

Le dichiarazioni del pentito su Cesare Basile

Le ultime dichiarazioni, rese nel 2015 dal pentito Angelo Parente, parla di Cesare Basile, fondatore del Magic World, come di “un imprenditore intraneo al clan Mallardo”, che “investiva mensilmente 250mila euro che gli venivano consegnati dalla cosca nell’edificazione di varie costruzioni effettuate in diverse zone tra cui Varcaturo, zona Napoli tre e via Staffetta, oltre che nelle speculazioni edilizie in Toscana a Sant’Elpidio o Orta di Atella”. Dunque, secondo i pentiti, Basile era da considerarsi una sorta di lavatrice dei soldi sporchi. E proprio nei mille affari e speculazioni edilizie del clan Mallardo, i magistrati stanno indagando per ricostruire il puzzle su mandanti ed esecutori di quel feroce delitto che creò scalpore nella calda mattina d’estate di 6 anni fa.

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