Il mondo si spegne, se pur momentaneamente, per il Coronavirus. Come se un enorme cartello con su scritto ‘chiuso’ fosse appeso fuori ogni luogo simbo. La Torre Eiffel è chiusa, così come tutta Parigi. D’altronde, da mezzogiorno di ieri, nella capitale francese non si entra né si esce. Un altro luogo simbolo, per i religiosi ma non solo, è il Santuario di Lourdes, anch’esso chiuso. «Per la prima volta nella sua storia» dice addolorato il Rettore.
A Barcellona invece chiude la Sagrada Familia. Sempre in Spagna, nella capitale Madrid, c’è scritto «cerrado» all’ingresso del Prado che quest’anno difficilmente toccherà i quasi 3 milioni di visitatori abituali. Un velo di tristezza si appoggia poi anche su Berlino, dove si sono spente le luci sull’Altare di Pergamo.
L’emergenza Coronavirus non è però presente solo in Europa. Purtroppo, anche dall’altra parte dell’oceano, si stanno progressivamente prendendo provvedimenti per tentare di contenere l’espandersi del virus. Anche la Statua della Libertà, il simbolo più famoso, e uno tra i più visitati, di New York e degli Stati Uniti, si spegne. E s’incupisce anche Las Vegas, patria del gioco d’azzardo e dei casinò: insegne al buio, sale chiuse, nessuna pallina che schizzi sulla ruota impazzita.
