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Annunci sui social per fittare le case vacanza in Cilento, beccati gli evasori

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In concomitanza con il periodo estivo, la Guardia di Finanza di Salerno, anche alla luce delle esigenze emerse in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi presso la Prefettura, ha intensificato l’attività a contrasto a tutte le forme di illegalità economico-finanziaria e, in particolare, nell’ambito delle locazioni turistiche.

Picco di irregolarità in estate

Con il decorso della stagione vacanziera, infatti, si rileva sistematicamente che i settori economici legati alla ricettività e al loro indotto registrano un tendenziale incremento delle irregolarità, con un conseguente danno per gli operatori onesti del comparto. Ciò ha imposto un’intensificazione dell’attività di presidio della Guardia di Finanza nella lotta all’abusivismo e alle truffe ai danni dei consumatori, richiamati nel territorio dell’intera provincia dalle bellezze paesaggistiche e dall’ampia offerta culturale e artistica.

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Il piano d’azione messo in campo dalle Fiamme Gialle salernitane per il monitoraggio delle locazioni turistiche si è tradotto in una serie mirata di controlli, attentamente calibrati anche grazie all’incrocio dei dati rinvenuti su fonti aperte (in particolare portali di prenotazione on line, post e commenti sui social network) con l’analisi di datawarehouse già a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria dello Stato.

Blitz tra la Costiera Amalfitana e il Cilento

L’operazione, che si è concentrata sulle aree a forte vocazione turistica della provincia, come la Costiera Amalfitana e il Cilento, ha portato a 68 controlli con esito irregolare, mentre 49 controlli sono tuttora in corso. Parallelamente sono stati approfonditi anche i profili di natura tributaria, con l’avvio di attività ispettive indirizzate verso soggetti economici già connotati da profili di pericolosità fiscale. Nell’immediato è stato possibile constatare elementi positivi di reddito sottratti a tassazione per oltre 100mila euro.

Nel dettaglio, sono emersi operatori “abusivi”, sconosciuti al fisco e inadempienti rispetto agli obblighi di dichiarazione fiscale dei proventi percepiti, che esercitavano in evasione dell’Iva e in assenza di qualsivoglia comunicazione obbligatoria o autorizzativa in termini di sicurezza e sanità pubblica, oltre che inosservanti dell’imposta sulle attività produttive e dei tributi locali.

C’erano anche lavoratori in nero

Sono state constatate anche 34 violazioni che attengono alla richiesta, all’ottenimento e all’esposizione del C.I.N. – il Codice Identificativo Nazionale obbligatorio a partire da quest’anno e indicativo del censimento delle strutture ricettive in specifici elenchi del Ministero del Turismo.

In numerosi casi sono state contestate anche violazioni in materia giuslavoristica per la presenza di lavoratori in nero, oltre all’omesso versamento del canone RAI e dei diritti SIAE. Diversi gestori, inoltre, sono risultati inadempienti rispetto agli obblighi previsti dal TULPS di comunicare gli occupanti alle Autorità di Pubblica Sicurezza, omettendo anche di versare le imposte dovute, sia quelle nazionali sia la tassa di soggiorno, quando dovuta.

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