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mercoledì, Aprile 24, 2024
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“Ciruzzo ‘o Milionario fece da paciere”, così Di Lauro fermò la guerra tra i Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano

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Paolo di Lauro era noto nell’ambiente criminale per essere un capo ‘fantasma’ tanto che molti dei suoi affiliati non ne conoscevano nemmeno il volto. Infatti, è riuscito a sfuggire per anni alle manette, ma il boss di Scampia ha ricoperto anche il ruolo di mediatore tra i clan di camorra di Napoli Nord. Il dettaglio è emerso dalle motivazione di una sentenza di primo grado emessa contro i vertici dell’Alleanza di Secondigliano. A partire dagli elementi documentali e dall’analisi delle dichiarazioni dei numerosi collaboratori di giustizia, i giudici hanno ricostruito la storia criminale del clan Contini e la sua partecipazione all’Alleanza di Secondigliano. Vicenda cristallizzata in una sentenza col rito Abbreviato risalente al 2017, poi confermata della Corte di Cassazione nel 2018.

Dunque emerge uno spaccato sulle fasi antecedenti e successive alla guerra tra i Mazzarella e i Misso che si contrapposero alle famiglie Mallardo-Contini-Licciardi. Tra le fonti di prova il giudice per l’udienza preliminare citò l’interrogatorio reso il 28 novembre 2011 dal collaboratore di giustizia Salvatore Lo Russo. Il boss di Miano e componente dell’Alleanza di Secondigliano organizzò un incontro per favorire un’eventuale pace tra i vertici il suo fronte e quello di Giuseppe Missi, ex boss della Sanità detto ‘O Nasone.

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GUERRA E PACE TRA I MAZZARELLA E L’ALLEANZA

Nel 1999 sono stato in carcere fino al 2000. Poco dopo l’uscita dal carcere di Peppe Missi, fu chiamato in un albergo sul cosiddetto Doppio Senso, dove mi incontrai con Francuccio ‘o Napulitano, Paoluccio ‘o Infermiere, Gennaro Sacco e James il cognato di Gennaro Licciardi. Costoro mi chiesero di organizzare un incontro con Peppe Missi, anche lui da poco scarcerato, per ripianare la situazione e fare la pace, lo — attraverso Giovanni Penniello— riuscii a incontrare Peppe Missi in un’abitazione a Largo Donnaregina“.  In quel periodo era in atto lo scontro armato tra i clan del centro di Napoli e la confederazione dell’Alleanza di Secondigliano. Missi avrebbe voluto colpire duramente il clan Licciardi, ma la guerra sarebbe terminata in poco tempo.

Il collaboratore di giustizia Lo Russo ha parlato dello scontro tra le due potentissime fazioni camorristiche a partire dal ruolo interno alla triade criminale: “Rappresentai a Peppe Missi che la volontà dei rappresentanti dell’Alleanza di Secondigliano era quella di chiudere con il passato e di stipulare un nuovo accordo per gestire insieme le attività criminali, il Missi chiese un po’ di tempo per decidere. Dopo qualche giorno mi inviò uno dei suoi nipoti, del quale non conosco il nome, accompagnato da Giovanni Penniello. Questi mi rappresentò che lo zio non era interessato all’accordo. Per me fu quasi una liberazione e riportai la notizia a James. Dopo qualche tempo ho poi appreso che in effetti una sorta di pace è effettivamente intervenuta, grazie all’interessamento di Ciruzzo ‘o Milionario.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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