giovedì, Luglio 17, 2025
HomeCronacaClan dei Casalesi: videopoker illegali installati in 12 bar di Casal di...

Clan dei Casalesi: videopoker illegali installati in 12 bar di Casal di Principe, Aversa e Castel Volturno

 

Aveva continuato a gestire il business delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo il ras dei Casalesi Raffaele Letizia, tornato recentemente a piede libero dopo un periodo di detenzione e libertà vigilata ad Anzio.  Secondo gli investigatori, il clan operava su due fronti: da una parte 14 siti pirata utilizzati per la raccolta di puntate online, dall’altra una rete di macchinette non collegate alla rete dei Monopoli di Stato, installate in 12 bar tra Casal di Principe, Aversa e Castel Volturno. Il sistema, ben rodato, permetteva ai Casalesi di generare profitti milionari eludendo i controlli. Tra gli arrestati anche il cognato di Letizia, Pasquale Di Bona. Il tenore di vita del ras ha insospettito gli inquirenti: dichiarazioni reddituali irrisorie, a fronte di spese ingenti. La moglie, come documentato dalla Guardia di Finanza, era solita frequentare costosi saloni di bellezza ad Anzio, noti per ospitare volti dello spettacolo.

Tra gli indagati anche Marco e Vittorio Alfiero,  Bruno Salzillo e Antonio Vaccaro. Ai domiciliari sono finiti invece Vincenzo Vaccaro e Marco Lo Sapio. Per Pierpaolo Improta, il provvedimento è stato il divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta.

A far partire l’indagine sono state le dichiarazioni rese nel verbale di interrogatorio del 12 giugno 2020 dal collaboratore di giustizia Mario Iavarazzo, già associato di rilievo del clan dei Casalesi/fazione Russo-Schiavone, nei confronti di esponenti della stessa consorteria criminale, con particolare riferimento a Raffaele Letizia e suo cognato Pasquale Di Bona.

I magistrati sottolineano come Letizia “è risultato avere da sempre collegamenti con la criminalità organizzata ed in particolare con il clan camorristico Russo-Schiavone”. Le indagini hanno dimostrato la prosecuzione di attività criminali a beneficio del clan dei Casalesi, da parte di Raffaele Letizia, uno dei principali imputati condannati nel noto processoSpartacus III. A completare il mosaico investigativo le dichiarazioni rese nel corso del tempo da diversi collaboratori di giustizia, i quali – oltre ad evidenziare la perdurante operatività del clan dei Casalesi – hanno riferito della intraneità al sodalizio del Letizia, del Di Bona, del Salzillo, degli Alfiero. Gli elementi probatori acquisiti dagli investigatori hanno ‘attestato’ come il ‘clan dei Casalesi’, nonostante plurimi provvedimenti repressivi, sia all’attualità pienamente operativo e dedito ad una serie di attività illecite, in piena ‘coerenza’ con il proprio programma criminale.

Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma