Maxi blitz contro i Giuliano e i Mazzarella. L’inchiesta che qualche settimana fa ha decapitato i vertici del nuovo sodalizio che aveva esteso i suoi tentacoli tra i vicoli del centro di Napoli ha ‘scritto’ un nuovo capitolo con la decisioni del tribunale del Riesame di Napoli in riferimento ad alcuni ras del ‘ventre molle’. Confermate le ordinanze per Giuliano Cedola e Emanuele Amoroso mentre il tribunale della libertà ha annullato l’ordinanza per Ciro Giuliano figlio del boss Luigi Giuliano ‘Zecchetella’ e per Stefano Capuano: per entrambi fondamentali si è rivelata la linea difensiva seguita dal loro legale, l’avvocato Leopoldo Perone, riuscito così a smontare le accuse formulate dalla Procura. Il nuovo gruppo, sotto la guida di Salvatore Giuliano ‘o russ’ (poi divenuto collaboratore di giustizia) era riuscito a ricavarsi un considerevole raggio d’azione forte dell’alleanza con i Mazzarella. Le due rivelazioni sono state alla base all’esecuzione, da parte della squadra mobile diretta da Giovanni Leuci e dei carabinieri del comando provinciale, guidati dal generale Enrico Scandone, di 22 ordinanze (17 in carcere e 5 ai domiciliari) nei confronti di persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, lesioni, rapina, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso in quanto commessi da soggetti appartenenti al clan Mazzarella. Patto siglato dallo stesso Giuliano che, scarcerato nel mese di aprile del 2020, dopo una lunga detenzione, ha promosso e realizzato un ambizioso progetto finalizzato ad acquisire il controllo diretto delle illecite attività esercitate nel comprensorio Forcella – Maddalena – Tribunali. Dalle attività investigative è stato così possibile acquisire elementi in ordine sia alle fasi del reclutamento e formazione degli appartenenti, sia all’insediamento sul territorio del nuovo gruppo criminale diretto da Giuliano