Carcere duro per Nicola Rullo, boss del clan Contini. La decisione è stata presa nelle scorse ore dal Ministero della Giustizia secondo cui ‘o nfamon sarebbe socialmente pericoloso come emergerebbe dall’episodio di estrema violenza cui si è reso protagonista prima del suo ultimo arresto con il rapimento e il conseguente pestaggio di due persone. Il provvedimento del Gurdasigilli ha così disposto il trasferimento in altra struttura al 41 bis per Rullo con rapporti con familiari e altri detenuti ridotti ai minimi termini per i prossimi due anni. Il difensore di Rullo, l’avvocato Domenico Dello Iacono, ha già fatto sapere che impugnerà il decreto ministeriale dinnanzi al magistrato di Sorveglianza per chiederne la revoca. Il boss dell’Arenaccia, indicato come il reggente de facto del gruppo, fu arrestato poco prima di Natale scorso in una villetta di Lago Patria: l’uomo era ricercato in quanto si era sottratto alla esecuzione di un provvedimento cautelare che lo vedeva gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso.
Colpo al clan Contini, arrestato il boss latitante Nicola Rullo
In particolare, Rullo sarebbe stato a capo di un gruppo di soggetti – undici dei quali già arrestati negli scorsi mesi per le medesime fattispecie di reato – che nella serata del 26 settembre avrebbero sequestrato e percosso violentemente un giovane imprenditore e suo padre, al fine di ottenere, in cambio, una ingente somma di denaro. Secondo quanto ricostruito Rullo e i suoi avrebbero condotto la vittima in un’abitazione nel quartiere Poggioreale e lì lo avrebbero picchiato violentemente, colpendolo anche con spranghe di ferro e mazze di legno. Successivamente avrebbero condotto in quella stessa casa anche il padre del giovane, picchiandolo e colpendolo al cospetto del figlio che, in quei frangenti, giaceva a terra agonizzante a causa delle percosse subite.
Al padre della vittima sarebbe stato poi detto che nel caso in cui non avesse consegnato, entro poche ore, la cifra di 375.000 euro, suo figlio sarebbe stato ucciso e lui avrebbe fatto la stessa fine.