Nell’ambito di attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, i militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, oggi hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti, rispettivamente, di una persona gravemente indiziata, del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Di Martino.
Altre cinque persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di arma comune da sparo e furto aggravato di energia elettrica e di acqua.
A finire in manette sono stati Giovanni Di Martino, di 70 anni, Antonio Di Martino, 32 anni, Francesco Di Martino, 29 anni, Aniello Torta, 23 anni, Vincenzo Scala, 19 anni.
Furto di corrente per coltivare la marijuana
In particolare, all’esito delle indagini delegate alla Compagnia di Castellammare di Stabia e al Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, sarebbe emerso che un indagato, con reiterate minacce, avrebbe costretto due imprenditori di Gragnano a versargli somme di denaro. Altri cinque avrebbero realizzato serre per la coltivazione di marijuana all’interno di un immobile a Vico Equense, creando contestualmente allacci abusivi alla rete elettrica e a quella idrica.
I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
