Una persona in carcere e due ai domiciliari. Questo il bilancio della convalida degli arresti operata dal gip del tribunale di Napoli nord per i protagonisti della maxi rissa avvenuta il giorno prima di Ferragosto a Giugliano in via Ripuaria.
Gli agenti del commissariato di Giugliano si erano recati in una traversa privata di via Ripuaria dopo una segnalazione giunta alla centrale operativa. Giunti sul posto avevano ritrovato il 48enne Antonio Ciotola riverso in terra con una coltellata al collo e i due figli, Giuseppe e Michele intenti a soccorrerlo.
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Gli agenti hanno subito ricostruito la dinamica comprendendo che dopo una discussone avvenuta per motivi di viabilità, Giuseppe Ciotola ed il padre Antonio si sarebbero recati presso l’abitazione di Fabio Orefice situata poco distante, con l’intento di chiarire e dirimere ogni divergenza, ma sul posto ne era scaturito un alterco poi sfociato in un aggressione dei Ciotola nei confronti di Orefice che avrebbe tentato di difendersi dagli stessi brandendo una pala. A questo punto l’Orefice avrebbe chiesto aiuto ad alcuni suoi amici che, pochissimi minuti dopo, erano giunti sul posto.
Insieme agli stessi si era recato presso l’abitazione dei Ciotola dove si era verificata una vera e propria rissa. Tra “i sodali “dei Ciotola, uno impugnava una mazza da baseball. Tra le persone indicate dai familiari di Ciotola in sede di denuncia figuravano Antonio Delvecchio, Pasquale Pirozzi, Giancarlo Furno e Cristian Corrado. A seguito dell’udienza di convalida il gip Sordetti ha disposto per Fabio Orefice la custodia cautelare in carcere mentre per Antonio e Giuseppe Ciotola ha disposto gli arresti domiciliari.
Per tutti gli altri il gip ha rigettato la richiesta di custodia cautelare accogliendo la tesi dei loro difensori tra cui l’avvocato Domenico Dello Iacono che assisteva Delvecchio. Fabio Orefice in particolare è personaggio molto conosciuto nelle cronache criminali: qualche anno fa era inserito nel clan Mele di Pianura e fu ferito durante un agguato.
Subito dopo il raid pubblicò la foto della ferita rimediata sui social accompagnata da una frase rivolta ai nemici: “Il leone è ferito ma non è morto, già sto alzato. Aprite bene gli occhi che per chiuderli non ci vuole niente. Avita muriii”