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sabato, Giugno 28, 2025
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Conti in ‘nero’ nascosti nel pc, blitz nell’hotel sul mare ad Ischia

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Conti in ‘nero’ nascosti nel pc, blitz nell’hotel sul mare a Ischia. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli per un ammontare di oltre 640mila euro, nei confronti di una società attiva nel settore alberghiero e del suo rappresentante legale, per il reato di omessa dichiarazione.

L’hotel sul mare ad Ischia

Le indagini, coordinate da questo Ufficio di Procura – Sezione II, Reati contro la
Pubblica Amministrazione – sono scaturite dagli esiti di una verifica fiscale eseguita
dai finanzieri della Compagnia di Ischia nei confronti della predetta società.
La struttura ricettiva, con annesso stabilimento balneare, operante in uno strategico
snodo turistico nel pieno centro di Ischia e caratterizzata nel tempo da un’elevata
qualità di servizi offerti e da un ingente afflusso di clientela, avrebbe improntato la
propria attività ad un reiterato ricorso “al nero” mediante una contabilità ufficiale
carente e frammentaria e ad un utilizzo sistematico e distorto di denaro contante per
l’acquisto di beni in assenza di fatturazioni passive.

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Contabilità in nero

I ricavi venivano occultati al Fisco con un particolare modus operandi. La contabilità
“in nero” era custodita in un personal computer, celata in un file di backup. Lo stesso,
abilmente scoperto dai militari con modalità forense, opportunamente ripristinato nel
programma di gestione, ha fatto emergere gli effettivi incassi non contabilizzati.
La frode, dunque, sarebbe stata perpetrata mediante l’occultamento dei corrispettivi
incassati ma non registrati attraverso l’utilizzo del gestionale aziendale, con il quale si
è potuto procedere ad una ricostruzione puntuale della realtà economica e finanziaria
del soggetto giuridico.

Il quadro indiziario, ritenuto idoneo a sorreggere la configurazione delle condotte
delittuose e gli elementi di prova raccolti e trasmessi alla competente Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha permesso di richiedere e ottenere il
sequestro preventivo emesso nella forma diretta e “per equivalente” fino a
concorrenza della somma evasa (oltre 640.000 euro). Pertanto, sono state cautelate disponibilità finanziarie in capo all’indagato nonché quote sociali ed unità
immobiliari in provincia di Napoli.

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