Via Aniello Falcone, 4 del mattino.
Un uomo sente rumori sospetti dall’appartamento vicino. Suona strano, sapeva che i proprietari fossero fuori città.
Passi pesanti, frenetici, tra il frastuono di mobili aperti con violenza.
Non c’è tempo da perdere. Compone il 112 e racconta tutto ai Carabinieri: correte! Stanno svaligiando casa ai miei vicini!
La centrale operativa individua la pattuglia più vicina e dirama l’allarme. Arriveranno per primi i militari del nucleo operativo del Vomero.
In strada, davanti al palazzo, motore acceso e fari spenti, una Clio ammaccata. Un uomo all’interno.
Il tempo di voltare la testa verso l’auto civetta che il palo pigia il piede sull’acceleratore e fugge.
I carabinieri giocano d’astuzia, lasciano il veicolo allontanarsi comunicando alla centrale operativa targa e modello.
Rimangono lì, cinturano il palazzo, posizionandosi in punti strategici.
Sono certi che nell’abitazione c’è ancora qualcuno. E che il complice in auto fosse in attesa che il colpo fruttasse soldi e gioielli facili.
La loro intuizione si rivela fondata quando una figura vestita di nera si affaccia al balcone.
L’uomo è Gino Sansone, 35enne di Fuorigrotta, già noto alle forze dell’ordine.
Si sporge, rivolge lo sguardo verso la strada e comprende di non avere scampo.
I carabinieri lo stanno fissando, le manette già pronte.
E’ un primo piano così gli stessi militari, prima lo aiutano a scavalcare e poi lo arrestano.
La refurtiva ancora sul tavolo della cucina, raccolta in uno zaino. La casa completamente a soqquadro.
Sansone è ora in carcere, in attesa di giudizio.
Rinvenuta e sequestrata l’auto del fuggitivo. Continua la caccia al complice.