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venerdì, Marzo 29, 2024
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Covid a Napoli, grave 17enne: «Intubato al Cotugno, non era vaccinato»

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Ha 17 anni, è napoletano, non è vaccinato e risiede nella zona nord di Napoli il ragazzo giunto lunedì sera al pronto soccorso del Cotugno. Accompagnato da sua madre, per una forma severa di infezione polmonare da Sars-Cov-2, il ragazzo accusava febbre e tosse. A riportare la notizia è Il Mattinoi.. Il quadro polmonare, emerso alla Tac praticata in ospedale rimanda a una tipica polmonite interstiziale bilaterale da Covid con un un danno valutato in 12 punti su 20. È stato pertanto ricoverato al Cotugno in terapia sub intensiva. C’è massima attenzione per diversi fattori: principalmente, per la giovane età, ma anche per altri potenziali aggravanti legati a un eccesso di peso e una leggera ipertensione. Come riporta “Il Mattino”, il ragazzo è arrivato presso il presidio ospedaliero nella serata di lunedì, accompagnato dalla madre: aveva febbre e tosse. Entrambi, non erano vaccinati.

Attraverso una Tac, è stato verificato che aveva una tipica polmonite interstiziale bilaterale da Coronavirus: a quel punto, è stato ricoverato con assistenza in ossigeno in terapia sub intensiva. Verrà curato con gli anticorpi monoclonali, passati alla competenza del Cotugno in seguito alla chiusura dei Covid Center della Asl Napoli.

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Covid a Napoli, ricoveri in aumento al Cotugno: “Ben 10 casi di sottovariante Delta”

In forte crescita i contagi Covid a Napoli. Nell’ultima settimana aumentano anche i ricoveri al Cotugno, con terapie intensive riempite per i tre quarti. A fare rabbia è l’elevatissimo numero di novax ad occupare i posti letto. Intanto, nel sequenziamento effettuato venerdì scorso sono stati rilevati una decina di casi di sottovariante Delta.

La quasi totalità dei ricoverati sono persone non vaccinate

Il dato che registriamo e che ci lascia sgomenti è che ormai oltre il 93-94% dei ricoverati sono persone non vaccinateanche giovani. Abbiamo trentenni intubati in terapia intensiva e proprio oggi abbiamo ricoverato in subintensiva un 17enne no vax con una polmonite conclamata. È qualcosa che fa rabbia“. Così Maurizio Di Maurodirettore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli alla quale afferiscono gli ospedali napoletani MonaldiCto e Cotugno. Quest’ultimo, specializzato nella cura delle malattie infettive, ha rappresentato e ancora rappresenta la cartina tornasole dello stato della pandemia a Napoli e in Campania, oltre ad essere stato un modello nella gestione dell’emergenza Covid soprattutto nel periodo del lockdown.

L’identikit dei ricoverati

vaccinati anche con doppia dose ricoverati sono soggetti di una certa età, che hanno comorbidità e che in ogni caso sviluppano una patologia che non ha bisogno della terapia intensiva. Abbiamo invece non vaccinati anche trentenni intubati in terapia intensiva. Proprio oggi abbiamo ricoverato un 17enne con una polmonite conclamata ’12 su 20′ ed è in subintensiva. Abbiamo un dato evidente, cioè che le persone che si ricoverano sono quasi tutte non vaccinate, mi chiedo quindi come sia possibile che ancora oggi ci siano persone che resistono all’idea di vaccinarsi e che magari mettono in discussione anche l’utilizzo del vaccino” spiega Di Mauro.

10 casi di sottovariante Delta al Cotugno

Massima attenzione soprattutto sui nuovi dati del sequenziamentodei tamponi. “Dalle analisi condotte venerdì scorso – spiega il dottor Luigi Atripaldidirettore del laboratorio di analisi del Covid19 del Cotugno di Napoli – abbiamo rilevato una sottovariante della Delta in un numero abbastanza elevato dei nostri ricoverati. Si tratta di circa una decina di pazienti, pari a circa il 15-20%“.

Ma Atripaldi sulla questione mantiene la massima prudenza: “Attenti a parlare di una nuova sottovariante. Aspettiamo prima la conferma dall’Istituto Superiore di Sanità, al quale sono stati inviati i dati. L’invito a tutti i cittadini è a vaccinarsi, perché il vaccino rende i sintomi sopportabili e evita i casi gravi, ed è l’unica vera protezione contro il Covid. E bisogna continuare a usare tutte le precauzioni, come indossare la mascherina e evitare gli assembramenti“.

Il sequenziamento del Covid in 24 ore al Cotugno

Il vantaggio rispetto al 2020, quando è comparsa la pandemia, è che oggi gli strumenti a disposizione per combatterla sono molti di più e molto più efficaci. I laboratori di analisi del Cotugno sono all’avanguardia da questo punto di vista, consentendo di fare il sequenziamento dei campioni di Covid nell’arco di 24 ore. “Sono tempi veramente molto brevi – spiega Atripaldi – siamo tra i pochissimi che possono farlo nell’arco di 24 ore e lo possiamo fare anche per le altre aziende sanitarie

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