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mercoledì, Marzo 26, 2025
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Crazy Pizza già sold out, la pizzeria di Briatore a Napoli ha prenotazioni fino ad ottobre

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Dopo mesi di attesa ha aperto finalmente “Crazy Pizza”, la pizzeria di Flavio Briatore sul Lungomare di Napoli.

Martedì 17 settembre, ha aperto i battenti in via Nazario Sauro “Crazy Pizza”, il locale di Flavio Briatore. La pizzeria si affaccia sul lungomare di Napoli, con vista sul Vesuvio e a pochi passi dalla Fontana del Gigante e dal Castel dell’Ovo. Si presenta non tanto come pizzeria, ma anche come ristorante di lusso, considerato che uno dei soci di Briatore è Lucio Giordano, uno dei manager più rinomati della ristorazione della Campania.
L’apertura era stata annunciata mesi fa, e già aveva provocato qualche polemica tra chi era impaziente di vedere il format che l’imprenditore piemontese avrebbe adottato e chi, invece, voleva difendere a tutti costi l’antica tradizione napoletana. Ieri sera c’è stata la sola presentazione (con la discussa partecipazione di Gino Sorbillo): la vera e propria apertura al pubblico ci sarà a partire da stasera, 18 settembre, e già ha raccolto prenotazioni fino ad ottobre. Briatore, la pizza classica della cucina napoletana, costa 17 euro, rispetto ai prezzi più contenuti delle altre pizzerie napoletane, dove di solito non supera i 10 euro. Nessuna sfida, insomma, con gli altri grandi maestri pizzaioli, Gino Sorbillo, Errico Porzio, Vincenzo Capuano, tutti “vicini di casa” del “Crazy Pizza”, come ribadito più volte, ci sarà spazio per tutti.

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Il nuovo brand di Briatore

Ai piatti di alta qualità di Briatore si affiancano anche intrattenimento e spettacoli. Il pacchetto di lusso va dal dj set agli show. Un format che ha riscosso già un successo internazionale, come conferma l’apertura di sedi nei luoghi più esclusivi del pianeta, Londra, Milano, Monte Carlo, Porto Cervo, Roma, Doha, Kuwait City, Rihad, Catania, Bahrain. Briatore ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a scegliere la pizza come nuovo brand affermando: «Qui ci sono mille nomi legati alla pizza non c’era un brand vero. Allora ho pensato: la pizza è una cosa che piace a tutti, perché non facciamo un brand vero? Napoli è un brand figo ma la conosco pochissimo, la conosco come base di partenza per Capri. Nessuno ha l’esclusiva della pizza, ricordo due o tre anni fa in Australia c’era una pizza buonissima. Era fatta dai cinesi. Noi facciamo un lavoro penso fatto bene. Abbiamo dei ragazzi molto molto bravi. Materie prime di qualità, il servizio, un bel locale, il deejay, lo spinning pizza».

LE PAROLE DI BRIATORE

«Crazy Pizza non è in competizione con la pizza napoletana: è un prodotto diverso. Juve-Napoli? Spero vincano i bianconeri, ma se perdiamo non ne faccio un dramma»

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, con la presenza dell’editore di Radio CRC, Salvatore Isaia, è intervenuto l’imprenditore Flavio Briatore.

Di seguito le sue parole:

«Io a Napoli sono stato poche volte e l’ho trovata molto migliorata dall’ultima volta: è una bella città. Siamo venuti ad aprire Crazy Pizza nel cuore della tradizione della pizza. Siamo venuti con la nostra proposta a Napoli e non credo che siamo in competizione con nessuno. Facciamo il nostro lavoro al meglio possibile.

Nell’imprenditoria è importante saper gestire bene le persone, avere dei manager bravi, persone che sono coinvolte nel business. La nostra pizza non ha lievito ed è standard ovunque la mangi: a Londra, a Napoli. Abbiamo standardizzato il momento della preparazione della pizza. È un prodotto diverso, non sfido la pizza napoletana. È un vantaggio per Crazy Pizza aver messo la bandiera di Napoli. Il nostro menù, però, è molto vario, non c’è solo la pizza: abbiamo un’offerta molto completa.

Il Napoli è una squadra che fa sempre simpatia. Oltre alla mia squadra del cuore, sono contento anche quando vince il Napoli, perché la passione che hanno i napoletani è incredibile, vivono per il calcio. La gente ancora adesso ha Maradona nel cuore, come se fosse ancora lì: è molto bello.

Juventus-Napoli? A Torino spero che la Juve vinca, ma se perdiamo non ne faccio un dramma. Adesso siamo tutti lì. A fine anno vediamo chi è meglio tra Conte e Thiago Motta».

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