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venerdì, Marzo 29, 2024
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Si fa pagare 130mila euro per le cure del tumore, ma i farmaci erano gratis: medico arrestato

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Si sarebbe fatto pagare più di 130mila euro da un paziente, poi deceduto, per somministrargli farmaci oncologici salvavita gratuiti. I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Rizzi, medico oncologo in servizio fino a circo un anno fa all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari. Al medico, che si trova agli arresti domiciliari, il pm Marcello Quercia contesta il reato di concussione aggravata e continuata in concorso con la compagna, l’avvocatessa Maria Antonietta Sancipriani. Oltre alla misura cautelare nei confronti di Rizzi i carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente del valore di 136 mila euro. In sede di perquisizione, nella sua abitazione, i militari hanno trovato reperti archeologici. E, inoltre, denaro contante per oltre 1,9 milioni di euro, nascosto in buste e scatole per calzature.

I fatti risalgono al periodo compreso tra dicembre 2018 e dicembre 2019. L’indagine è partita dalla denuncia dei familiari del paziente, dopo la sua morte. I carabinieri hanno così accertato che il medico, all’epoca dirigente nel dipartimento di Oncologia dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, in orario di servizio e anche fuori turno, e comunque non in regime di attività intra od extramoenia, avrebbe eseguito prestazioni mediche, in particolare iniezioni di un farmaco oncologico salvavita, per la cui somministrazione gratuita, in quanto a totale carico del Servizio sanitario nazionale, avrebbe costretto l’uomo al pagamento in suo favore di ingenti somme di denaro e di altre utilità, sia nella struttura ospedaliera sia nella sede del patronato Caf gestito dalla compagna co-indagata, adibito illegalmente ad ambulatorio medico.

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La versione degli inquirenti

«Le condotte – dicono gli inquirenti – venivano poste in essere dalla coppia approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche della vittima. Quest’ultima versava in uno stato psicologico di soggezione e di reverenza oltre che di totale fiducia nel suo medico. Fino al punto di indurre la vittima a riconoscerlo quale unico referente in grado di garantirgli la sopravvivenza. E, così, ottenendo illecitamente la somma di denaro contante di circa 130 mila euro, regali e lavori edili nella sua villa a Palese». Al paziente il medico avrebbe dato «false speranze di sopravvivenza» e l’uomo, «pur di restare in vita, continuava a soddisfare le ingenti e costanti richieste di denaro del professionista, dilapidando a sua volta il proprio patrimonio tanto da dover ricorrere agli aiuti economici di amici e parenti».

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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