Sono 18 le persone finite nell’ordinanza del gip di Roma accusate a vario titolo di estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti: reati aggravati dalla commistione con i clan Mazzarella-D’amico (camorra napoletana), Mancuso e Mazzaferro (n’drangheta) e il clan Senese (camorra romana). Tra gli arrestati anche Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, ex esponente della banda della Magliana, e Vincenzo Senese, figlio di Michele ritenuto a capo della camorra della Capitale. Custodia cautelare anche per Roberto Macori, prima ombra di Gennaro Mokbel per poi legarsi a Michele Senese.
La vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia, condotta lungo l’intero territorio nazionale, su disposizione della Dda di Roma, ha portato al sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro e a 57 persone indagati. Tra questi vi è anche l’ex calciatore del Napoli Giorgio Bresciani. Bresciani ha militati in maglia azzurra tra il 92 ed il 94 mettendo a segno un solo gol. Una gioia effimera, visto che la sua rete non portò punti nella prima giornata del campionato 93/94 che sancì l’esordio sulla panchina partenopea di Marcello Lippi. Per la cronaca il match tra Napoli e Sampdoria finì 2-1 per i liguri per effetto delle segnature di Ruud Gullit e David Platt e, appunto, di Giorgio Bresciani.
Bresciani, così come gli altri indagati ed i destinatari di ordinanze di custodia cautelare, sono da considerarsi innocenti fino al terzo grado di giudizio.