Un viaggio all’estero. Una serata in discoteca prima di ‘effettuare il lavoro’. Questa la ‘strategia’ criminale dei De Micco prima di compiere omicidi. A rivelarlo ai magistrati è stato il collaboratore di giustizia Eduardo Mammoliti Fiorentino che con le sue dichiarazioni sta svelando fatti e misfatti della mala di Napoli est. In uno dei primi verbali Fiorentino ha rivelato:«La strategia del clan De Micco è sempre la stessa in occasione degli omicidi: qualche giorno prima coloro che devono partecipare all’evento, o lo hanno ideato e organizzato, partono per recarsi lontano da Napoli, spesso all’estero. Una sera in discoteca uno di loro mi disse che il giorno dopo sarebbe andato in vacanza. Così, conoscendone la maniera d’operare, gli domandai: devo preoccuparmi? E lui: no, ma stai attento. Capii allora che ero finito nel mirino». Tra le inchieste sviluppatesi a seguito delle sue rivelazioni quella relativa al sequestro del fratello di Francesco Audino ’o cinese. Una vicenda che ha dell’incredibile. Un pestaggio in carcere seguito da un sequestro per far smettere le violenze. Questo l’incipit dell’operazione eseguita dai carabinieri della Tenenza di Cercola che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro indagati gravemente indiziati del reato di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commesso ai danni di un 43enne di Cercola, fratello del noto esponente del clan De Luca Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere. Si tratta di Alessio La Volla, ras emergente del clan dei Bodo, Romualdo Amitrano, figlio di Domenico che, secondo le ultime informative, è passato nei mesi scorsi dagli stessi De Luca Bossa ai De Micco, Fabio Riccardi e Giuseppe Perrella. Grazie a tale operazione i quattro sono finiti in carcere nei mesi scorsi.
Il sequestro del fratello del ras
Le indagini, svolte dai Carabinieri di Cercola sotto il coordinamento della D.D.A. della Procura di Napoli, hanno avuto inizio a seguito delle informazioni raccolte dai militari nel mese di agosto scorso, quando la vittima, fratello del ras Francesco Audino, era stata prelevata con la forza da un bar sito nel quartiere Ponticelli di Napoli, costretto a salire nell’auto degli indagati e rilasciato alcune ore dopo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quest’ultimo avrebbe dovuto fare da tramite con il fratello detenuto, per porre fine ad una serie di pestaggi di cui erano rimasti vittime alcuni esponenti detenuti del clan contrapposto di Ponticelli. Un sequestro lampo finalizzato a porre termine alle violenze.