«Ho soccorso per primo la signora sotto le macerie dopo lo scoppio in via Peppino De Filippo. Ad intervenire subito siamo stati io, un mio amico e un cittadino dello Sri Lanka. Dopo sono venuti gli altri a dare una mano e i vigili del fuoco». A dirlo a InterNapoli è Giovanni Biondo, già volontario della Protezione Civile e cittadino spesso presente in via Foria.
Biondo, presente in zona subito dopo la deflagrazione avvenuta poco dopo le 19 di mercoledì, ci tiene a sottolineare di essere stato il primo a precipitarsi sul luogo – dove ha trovato la morte il 57enne Giovanni Scala – perché afferma, «altri» come ad esempio il signor Luigi Peluso (che ha raccontato a InterNapoli il suo sostegno alla donna ferita) «dicono di essere intervenuti per primi: non è vero. Sono stato io a farlo e anche a dirigere un po’ i soccorsi in attesa dell’arrivo dei pompieri».
L’azione di salvataggio
Giovanni parla delle fasi concitate che l’ha portato al gesto eroico e di assoluto altruismo. «Appena dopo l’accaduto, mi sono precipitato in via Peppino De Filippo insieme a un mio amico. Sul posto c’era una persona di origine srilankese. Ci siamo precipitati lì credendo vi fossero delle persone di nostre conoscenza, ma non abbiamo visto nessuno. Subito dopo però – prosegue Biondo – abbiamo udito chiaramente la richiesta di aiuto della donna. Era tutta ricoperta di macerie sul volto e sul corpo, credo fosse nella cucina quando c’è stato lo scoppio».
Parla l’eroe di Foria: “Non ho lasciato la mano della ferita”
Giovanni Biondo poi prosegue. «Ho utilizzato una scala e raggiunto la donna per portarla in salvo e toglierle i detriti da dosso. Soltanto a quel punto – assicura – si sono avvicinati gli altri, compresi quelli che hanno detto di averle tenuta la mano. Io per primo e nessun’altro mi sono avvicinato per confortarla e portarla in salvo dopo averla trasferita in un’altra stanza. Ho coordinato i primi soccorsi, sino al trasporto in ambulanza, visto pure la mia esperienza nella Protezione Civile. Nei video sono quello con la maglietta blu, davanti a tutti. Non ho pensato al pericolo, volevo soltanto salvare delle vite umane. A casa ci sono ancora la maglietta e le scarpe sporche di sangue della signora». La donna è tuttora ricoverata in ospedale.
Giusto raccogliere la testimonianza di Biondo, da apprezzare assolutamente visto il coraggio dimostrato. Come va lodato anche l’intervento di Luigi Peluso e degli altri (senza dimenticare le operazioni delle forze dell’ordine e dei pompieri). E questo, al di là della primogenitura dell’arrivo.
Esplosione a Foria, il video del salvataggio della donna
“Se fossi passato 5 minuti prima sarei morto”, il cugino della vittima di via Foria
“Non c’erano bombole di gas nel deposito. Noi per legge non possiamo tenerle, lo attestano i contratti. Gianni era una persona ben voluto da tutti. Abbiamo sentito troppe voci false” affermano i cugini di Giovanni Scala, Ivan e Espedito Pepe. Quest’ultimo ha dichiarato: “Se fossimo passato 5 minuti prima, sarei morto anche io perché ero andato a prendere i miei figli“.