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sabato, Aprile 27, 2024
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Draghi ha deciso, anche aprile resterà blindato: “Niente zone gialle fino a maggio”

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Niente zone gialle: fino al 30 aprile saranno confermate le misure ad oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. È questo l’orientamento che emerge al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto. Il vertice con il premier Mario Draghi è durato poco meno di un’ora: le misure decise dovrebbero durare fino a fine mese e l’unica novità prevista riguarda, dopo Pasqua, il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa. Per il resto è stata scelta la conferma di tutte le restrizioni.

Per tutto il mese di aprile resterà quindi in vigore lo schema attuale, che prevede la presenza di solo zone arancioni e rossi, mentre anche una Regione che ha parametri migliori non può passare in zona gialla. L’apertura di bar e ristoranti fino alle 18, prevista appunto nella fascia gialla, non è stata presa in considerazione neanche con un orario ridotto: i locali quindi resteranno chiusi – con solo asporto e consegna a domicilio consentiti – per almeno un altro mese. Le aree del Paese meno colpite dai contagi resteranno o passeranno in zona arancione, con tutti i divieti del caso e la riapertura solamente dei negozi.

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E visto che da oggi più di mezza Italia sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle 8 regioni e alla provincia di Trento, e i dati dicono che ci sono ancora 20mila contagi e 300 vittime al giorno, quasi 3.700 malati in terapia intensiva, al momento parlare di riaperture è prematuro. Il decreto dunque rinnoverà di fatto tutte le misure attualmente in vigore: cancellazione della zona gialla, niente visite a parenti e amici in zona rossa, spostamenti ancora vietati tra le regioni, chiusi bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, piscine e palestre.

La novità più importante è quella che riguarda le scuole: si tornerà in presenza fino alla prima media anche in zona rossa, come era previsto nel precedente decreto, mentre nelle zone arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori. Quanto alle seconde case, si potranno sempre raggiungere anche in zona rossa, purché siano di proprietà o con un affitto precedente al 14 gennaio e non vi siano ordinanze dei presidenti di Regione che ne vietano l’uso ai non residenti.

Lavorare “tutti insieme” per imprimere il cambio di passo alla campagna di vaccinazione e raggiungere le 500mila somministrazioni al giorno, visto che nella prossima settimana arriveranno quasi 3 milioni di dosi.

Il governo e il premier Mario Draghi incontreranno le Regioni superare divisioni e incomprensioni, dopo la strigliata del presidente del Consiglio ai territori per i ritardi e le differenze nelle somministrazioni, “difficili da accettare”. Un vertice che arriva con l’esecutivo impegnato a mettere a punto il decreto legge con le misure che saranno in vigore dopo Pasqua: un provvedimento che dovrebbe essere pronto a metà settimana e potrebbe prevedere una sorta di verifica a metà aprile per valutare la possibilità di riaprire, se la situazione epidemiologica lo consentirà, alcune attività prima di maggio, a partire da bar e ristoranti a pranzo.

L’incontro tra Draghi, i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e le Regioni servirà dunque a ribadire le priorità indicate dal piano nazionale e a mettere a punto la mosse per i prossimi giorni, seguendo la strategia del doppio binario indicata da Figluolo: hub e punti vaccinali nelle città, postazioni mobili per raggiungere in maniera capillare i paesi e le zone più isolate.

Con l’arrivo di oltre un milione di dosi di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e 1,3 milioni di Astrazeneca, i territori avranno quei vaccini che chiedono da settimane per poter far decollare la campagna. Ma proprio per questo non si può sbagliare e dunque, è il messaggio del governo, lo Stato è pronto ad intervenire con militari e volontari in caso di difficoltà.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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