Prima crepa nell’inchiesta che nel novembre scorso ha decapitato la cupola dei nuovi scissionisti. Il Gup del Tribunale di Napoli ha scarcerato Luigi Ascione concedendogli la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’uomo, indicato come uomo di assoluta fiducia di Enrico Bocchetti ed Emanuele Cicalese, era stato arrestato a novembre nella maxi ordinanza emessa nei confronti di oltre 30 persone dal Gip Campoli con l’accusa di aver partecipato ad un’organizzazione dedita al narcotraffico legata al clan Amato- Pagano.
Per la Procura avrebbe svolto il ruolo di corriere della droga spostando grossi quantitativi di stupefacente agevolando il clan di Melito e Mugnano. Ed invece ad avere la meglio sono state le richieste presentate dai legali dell’uomo, gli avvocati Paolo Gallina ed Angelo De Falco, riusciti ad ottenere la scarcerazione del suo assistito.
La piramide del clan Amato-Pagano
Gli inquirenti hanno ricostruito i ruoli degli indagati coinvolti nell’operazione dei carabinieri. Antonio Pompilio avrebbe avuto il ruolo di capo promotore e finanziatore degli acquisti dei grossi quantitativi di stupefacente importati e rivenduti dall’organizzazione nell’area partenopea; Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano), Carlo Calzone, Emanuele Cicalese, Luigi Diano, Maurizio Errichelli, detto “o gorilla”, Vincenzo Mangiapili, Salvatore Mari, detto “‘o Tenente”, Antonio Marrone e Carlo Troncone, avrebbero avuto invece il ruolo di organizzatori per la distribuzione dello stupefacente, mantenendo i rapporti con i fornitori italiani ed esteri, con tutti i sodali dell’associazione, compresi i custodi, e gestendo le piazze di spaccio dello stupefacente.
Le mesate e i custodi della droga
Raffaele Marrone avrebbe avuto il ruolo di organizzatore, provvedendo alla distribuzione delle mesate tra gli affiliati è mantenendo i rapporti con i custodi ed i pusher dello stupefacente; Francesco Fiengo avrebbe avuto un ruolo di organizzatore, mantenendo i rapporti con i custodi ed i pusher dello stupefacente.
Domenico Guerra aveva il ruolo di contabile, mentre Raffaele Maisto, detto “Lello ‘a palla”, Francesco Tessitore, Giuliano Tessitore e atri due indagati, si sarebbero occupati curando il deposito e lo stoccaggio della droga del sodalizio e fornendo l’apporto logistico per la custodia di stupefacenti, somme di denaro e armi.
Luigi Ascione e un’altra indagata avrebbero avuto il ruolo di corrieri, trasportando e prelevando lo stupefacente dal deposito di Gricignano d’Aversa. Salvatore D’Aria, invece, avrebbe collaborato nelle cessioni e nella distribuzione dei regali pasquali e natalizi agli altri appartenenti al gruppo sotto il controllo diretto di Antonio Pompilio


