La decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha accolto le tesi dell’avvocato Vittorio Fucci e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del boss Gennaro Morgillo, di San Felice a Cancello, con scarcerazione immediata. Morgillo era stato coinvolto nel maxi blitz della Dda di Napoli del 20 aprile che ha portato a 38 arresti e a 55 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e allo spaccio di stupefacenti.
LA FIGURA DEL BOSS MORGILLO
Dalle indagini della Dda di Napoli oltre a risultare il Morgillo figura di primo piano di questa associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, risultavano anche i contatti del Morgillo con i narcos della Bulgaria tramite cui inondava il basso Casertano e la provincia di Benevento, in particolare la Valle Caudina e la Valle di Suessola di tutti i tipi di droga.
Morgillo è coinvolto anche in altri procedimenti, tra cui i 3 più importanti: uno, denominato “fiumi di droga”, in cui vi è l’accusa di associazione finalizzata al traffico di droga che operava tra le provincie di Napoli, Caserta e Benevento, associazione di cui è ritenuto essere il capo assoluto e fornita di un vero e proprio arsenale da guerra con cui esercitava il suo potere intimidatorio nei confronti di chi voleva opporsi al suo dominio nel traffico di droga.
In questo procedimento il Morgillo si è salvato dalla condanna a circa 20 anni proposta dall’antimafia, avendo il tribunale condiviso le tesi del suo difensore di fiducia, l’avvocato Vittorio Fucci, e riducendo notevolmente la pena. C’è anche un secondo procedimento sempre per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga di cui è ritenuto essere il dominus e un terzo che lo vede coinvolto in una fitta rete di spaccio tra la provincia di Caserta e la Valle Caudina di cui era figura principale.
IL BLITZ DI APRILE
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