Rischio mazzata per i ras coinvolti nell’operazione contro lo spaccio di droga del clan Amato-Pagano. Le nuove ‘leve’ del clan di Melito e Mugnano furono arrestato lo scorso novembre dai carabinieri. Questa mattina il pubblico ministero ha avanzato le richieste di condanna. Le accuse da cui dovranno difendersi sono però di assoluta consistenza, su tutte quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Alla sbarra con relative richieste Luigi Ascione (chiesti per lui 14 anni), Enrico Bocchetti 18 anni, 12 anni e quattro mesi per Carlo Calzone, 18 anni e quattro mesi per Emanuele Cicalese, 7 anni e quattro mesi Massimo Dannier, 6 anni e sei mesi Salvatore D’Aria, 6 anni e sei mesi Gennaro Diano, 12 anni e quattro mesi Luigi Diano, 6 anni e sei mesi Nicola Di Casola, 12 anni Pasquale Diglio, 16 anni Massimo D’Onofrio, 12 anni e quattro mesi Maurizio Errichelli, 18 anni e quattro Francesco Fiengo, 18 anni per Domenico Guerra, 14 per Raffaele Maisto, Vincenzo Mangiapili, Salvatore Mari, 16 anni per Antonio e Raffaele Marrone, 12 anni Antonio Pandolfi, 6 anni e sei mesi Gaetano Pezzella, 6 anni e sei mesi Patrizio Pone, 8 anni Salvatore Ruocco, 8 anni Mirko Russo, 16 anni Salvatore Sansone, 8 anni Vincenzo Sinacra, 5 anni e sei mesi Domenico Stefanelli, 12 anni e quattro mesi Francesco Tessitore, 12 anni Giuliano Tessitore, 14 anni Carlo Troncone e otto anni per Arturo Vastarelli.
Del collegio difensivo faranno invece parte gli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Domenico Dello Iacono, Luigi Poziello, Carlo Ercolino, Rocco Maria Spina, Luigi Senese, Andrea Di Lorenzo, Michele Basile, Gandolfo Geraci, Maurizio Capozzi, Antimo Verde, Mario D’Alessandro e Rosario Marsico.
Gli inquirenti hanno ricostruito i ruoli degli indagati coinvolti nell’operazione dei carabinieri. Antonio Pompilio avrebbe avuto il ruolo di capo promotore e finanziatore degli acquisti dei grossi quantitativi di stupefacente importati e rivenduti dall’organizzazione nell’area partenopea; Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano), Carlo Calzone, Emanuele Cicalese, Luigi Diano, Maurizio Errichelli, detto “o gorilla”, Vincenzo Mangiapili, Salvatore Mari, detto “‘o Tenente”, Antonio Marrone e Carlo Troncone, avrebbero avuto invece il ruolo di organizzatori per la distribuzione dello stupefacente, mantenendo i rapporti con i fornitori italiani ed esteri, con tutti i sodali dell’associazione, compresi i custodi, e gestendo le piazze di spaccio dello stupefacente;