Ieri l’operazione dei finanzieri del Comando provinciale Milano e del Servizio centrale di investigazione sulla Criminalità organizzata della Guardia di Finanza, condotta sinergia con la Dda di Milano, ha portato 12 persone in carcere e 3 ai domiciliari. Sgominata un’associazione criminale “armata, con soggetti legati alla ‘ndrangheta che hanno diretto e organizzato un traffico internazionale di sostanze stupefacenti”.
In un anno, il gruppo ha importato e acquistato 655 chili di cocaina, vendendone oltre 530 chili, per un ricavato di 18 milioni di euro come riporta Il Giorno. La sostanza, trasportata da corrieri cinesi, proveniva da Sud America e Olanda, sbarcava al porto di Gioia Tauro per poi essere trasportata verso Milano, Pavia e Torino, attraverso navi o macchine con doppi fondi. I soldi venivano fatti girare velocemente, grazie all’imponente rete di acquirenti e venditori e ai contatti con ‘ndrine calabresi, lombarde e camorra che “consentivano di esercitare il narcotraffico ad altissimi livelli con risorse finanziarie illimitate”.
I ruoli nel traffico di cocaina
A capo dell’organizzazione c’era il 51enne Giuseppe Grillo. Subito sotto c’era il 35enne organizzatore di acquisti e cessioni, inoltre custodiva il denaro. Antonio Santo Perre riceveva gli ordini: il 35enne era il corriere e metteva a disposizione il suo appartamento a Buccinasco e un box a Trezzano sul Naviglio come nascondiglio per droga, armi e soldi.
Gli altri arrestati erano acquirenti stabili di grosse quantità di cocaina: Antonio Barbaro, Francesco e Giuseppe Varacalli, Simone Bartiromo, legato al clan Di Lauro, Luigi Marando del clan di Volpiano, Michele Papalia, il corriere Cosimo Damiano Sergi e Salvatore Caravaglia.


