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HomeCronaca"Non voleva venire", le parole dell'amico dopo la morte di Tufano

“Non voleva venire”, le parole dell’amico dopo la morte di Tufano

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Non basta morire a 15 anni per un’insensata sparatoria tra ragazzini: a volte ci si mette anche il destino ad aggravare una tragica vicenda. C’è un dettaglio che emerge nell’ultima indagine sulla morte di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso in via Carmine al Mercato.

Dopo la sparatoria del 24 ottobre del 2024, due minorenni si presentano alla Questura di Napoli accompagnati dai loro genitori. Nella sala d’attesa della polizia vengono così registrati alcuni loro commenti e a colpire c’è soprattutto lo sfogo del passeggero dello scooter di Tufano confidato alla mamma : “Quello non voleva neanche venire… E’ colpa mia“. Secondo gli inquirenti e la Procura di Napoli si tratterebbe di un chiaro riferimento al 15enne morto.

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Dal tenore della conversazione registrata in Questura emergerebbe chiaramente l’atteggiamento omertoso dei ragazzini e dei loro genitori. Tutti si sarebbero accordati sulla versione dei fatti da fornire agli inquirenti: la rapina subita.

Omicidio di Emanuele Tufano, resta misteriosa l’identità del killer

Resta il mistero sull’identità del killer del giovanissimo. Il Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha sostenuto che il 15enne sia rimasto vittima del fuoco amico, mentre lo scorso 8 maggio il pm Sergio Amato ha dichiarato: “Al momento chi ha sparato a Tufano non possiamo…“.

L’intervista al pm Amato

I legami con l’omicidio Durante 

Invece Emanuele Durante sarebbe stato scelto come vittima sacrificale in seguito all’omicidio di Tufano. Questa è l’ipotesi avanzata dalla Procura di Napoli che, la scorsa settimana, ha sgominato le paranze giovani: “L’omicidio Tufano è stato un incidente di percorso di uno scontro tra il gruppo della Sanità e quello di piazza Mercato. Lui è stato colpito da un appartenente al suo stesso gruppo. Invece Durante muore perché Tufano è parente di un esponente del clan Sequino della Sanità, scarcerato da pochi mesi. Bisognava trovare il capro espiatorio e così è stato scelto l’anello più debole meno vicino alla struttura di vertice. Inizialmente si è diffusa la voce che lui abbia attirato in trappola il suo gruppo. E’ stato ucciso da Salvatore Pellecchia, condannato per appartenenza al clan Sequino“, ha dichiarato il pm Sergio Amato.

Il pubblico ministero sull’omicidio del ventenne ha fatto poi un’analisi più ampia: “I boss sono dietro a questi ragazzi mentre fanno affari. I minorenni si prestano diventando carne da macello. Le figure storiche della camorra mandano giovani a scontrarsi mentre loro fanno affari insieme. Questi sono gli scenari dietro gli omicidi di Tufano e Durante“. 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.