PUBBLICITÀ
HomeCronaca"Ero esasperato, non ce la facevo più": la confessione di Vincenzo dopo...

“Ero esasperato, non ce la facevo più”: la confessione di Vincenzo dopo l’omicidio di Noemi

PUBBLICITÀ

Ero esasperato, non ce la facevo più. È questa la frase che, secondo gli investigatori, Vincenzo Riccardi avrebbe pronunciato dopo l’omicidio della sorella Noemi, avvenuto nell’appartamento di via San Paolo Bel Sito a Nola. Una ricostruzione che si inserisce in un contesto familiare difficile, segnato da litigi frequenti e da problemi di salute mentale già noti ai servizi territoriali. Lo riporta Il Mattino.

La prima a essere raggiunta dalla notizia è stata la madre dei due giovani. Durante una videochiamata, il figlio le avrebbe mostrato il corpo della sorella insanguinato. Sconvolta, la donna avrebbe trovato la forza di dire solo: Questa volta me l’ha uccisa, prima di lasciare il luogo di lavoro e correre verso casa. Secondo diverse testimonianze dei vicini, la tensione in quella casa era evidente da tempo. Litigavano spesso, Vincenzo picchiava spesso sua sorella e noi sentivamo le urla, racconta una residente. Anche stamattina li abbiamo sentiti litigare, prosegue la donna.

PUBBLICITÀ

Entrambi i fratelli risultavano seguiti – in modo diverso – dal centro di salute mentale della zona. Vincenzo, 25 anni, sarebbe stato visto dieci giorni prima dagli operatori, un tempo ritenuto insufficiente per completare una valutazione clinica. Noemi, 23 anni, non avrebbe invece proseguito l’iter, pur avendo manifestato disagio. Alcuni conoscenti riferiscono che la giovane parlava di incubi ricorrenti e della difficile convivenza con il fratello. Spesso la portavo con me per evitare che restasse da sola con il fratello. Aveva paura, era frastornata. Raccontava dei continui litigi con Vincenzo, diceva che la picchiava. In poco tempo aveva perso tre telefonini, racconta una collega della madre.

Anche alcuni giovani della vicina parrocchia di Maria Santissima della Stella ricordano di aver visto la ragazza saltuariamente: elementi che si aggiungono alla ricostruzione del clima di disagio in cui i due fratelli vivevano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Nola, guidati dal capitano Edgard Pica. Vincenzo è stato portato via in stato di fermo, in silenzio, con la testa abbassata. A indicare agli investigatori l’arma utilizzata – un coltello da cucina – sarebbe stato lui stesso. Sul posto, oltre ai militari, è intervenuta il pm di turno, la dottoressa Vitaliano della Procura di Nola.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ