Dopo aver ucciso Martina Carbonaro, Alessio Tucci avrebbe potuto chiamare alcuni parenti per comunicare loro cos’aveva appena fatto. Probabilmente per chiedere aiuto, per farsi suggerire un metodo per uscire da quella situazione.
E’ quello che stanno cercando di capire gli inquirenti, che nel frattempo hanno sequestrato, oltre quello del ragazzo, altri cinque cellulari appartenenti ai parenti più stretti.
Femminicidio di Martina Carbonaro, sequestrati i cellulari ai familiari di Alessio Tucci
La ragazza era scomparsa nella sera del 26 maggio. Il corpo è stato trovato alle 00:10 circa del 28 maggio in un casolare abbandonato adiacente allo stadio Moccia di Afragola. Dopo il ritrovamento del cadavere il ragazzo, che nelle ore precedenti aveva detto di non sapere dove fosse Martina e aveva anche partecipato alla ricerche, è crollato e ha ammesso di averla uccisa durante una discussione nata dal fatto che la ragazza non voleva riallacciare la relazione sentimentale che, dopo due anni, si era interrotta da qualche settimana. I funerali sono stati celebrati il 5 giugno nella Basilica di Sant’Antonio di Padova di Afragola.
La Procura di Napoli Nord, che indaga sulla vicenda, ha fissato per il prossimo 18 giugno l’accertamento tecnico irripetibile per la copia forense, che riguarderà i telefoni, sei in totale contando anche quello del 18enne. I dispositivi erano stati sequestrati dopo l’emissione del fermo, gli inquirenti avevano ritenuto opportuno prendere anche quelli degli altri familiari per verificare se ci fossero state delle comunicazioni d’interesse investigativo.
Al momento, oltre Tucci, npon ci sono altri indagati tra i familiari. Questi ultimi, inoltre, hanno sempre affermato di essere stati anche loro all’oscuro dell’omicidio, e di averlo saputo quando il giovane ha confessato.
Il mistero delle chat cancellate dal telefono di Tucci
Tucci, nella sua confessione, ha detto di avere cancellato le chat dal proprio telefono cellulare. Ha però aggiunto di averlo fatto per liberare spazio nella memoria del dispositivo e che si trattava soltanto di conversazioni banali.
Non avrebbe invece manomesso il cellulare della ragazza. Si sarebbe limitato a spegnerlo e nasconderlo in una intercapedine del casolare abbandonato, nel punto in cui, su sua indicazione, l’avrebbero poi ritrovato i carabinieri.
Il fermo nei confronti di Alessio Tucci è stato emesso dalla Procura nella notte del 28 maggio, dopo il ritrovamento del cadavere nella ex casa del custode del campo Moccia di Afragola e la successiva ammissione.