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Figlia del boss Giuliano vende maglietta con il padre assieme a Maradona, l’ex agente di Diego: “Deprecabile”

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Una nuova polemica scuote il mondo del calcio e, in particolare, protagonista Diego Armando Maradona. Stefano Ceci, storico manager del Pibe de Oro, ha lanciato un duro attacco contro la vendita di magliette che ritraggono l’icona del calcio argentino insieme a Carmine Giuliano, ex boss della camorra napoletana. La commercializzazione di questo prodotto ha scatenato reazioni forti, soprattutto da parte di Ceci, che ha definito l’iniziativa “deprecabile” e dannosa per l’immagine del campione.

Magliette di Maradona: l’indignazione di Stefano Ceci e l’intervento di Borrelli

In una nota ufficiale, Ceci ha dichiarato che l’associazione di Maradona con figure criminali è “un affronto inaccettabile“, sottolineando come questo tipo di speculazione vada a danneggiare gravemente la memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita al calcio, conquistando milioni di tifosi in tutto il mondo. Per Ceci, Maradona rappresenta un’icona che ha proiettato Napoli sulla scena internazionale, rendendola famosa non solo per la sua storia calcistica, ma anche per la passione che il campione argentino ha suscitato.

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La strumentalizzazione della sua immagine è intollerabile“, ha affermato Ceci, annunciando l’intenzione di intraprendere tutte le azioni legali necessarie per fermare la diffusione di queste magliette e tutelare la reputazione del Pibe de Oro. L’ex manager ha poi ribadito come sia essenziale proteggere l’immagine di Maradona, tanto per rispetto del suo lascito sportivo quanto per l’influenza che continua ad esercitare sulla comunità sportiva e i tifosi.

La notizia ha sollevato un acceso dibattito sui social media e tra gli appassionati di calcio. Molti utenti hanno espresso solidarietà a Stefano Ceci, condannando senza esitazione l’iniziativa commerciale.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli si è inserito nel dibattito, definendo la maglietta “un’apologia della camorra” e accusando chi l’ha messa in vendita di sfruttare in maniera “subdola e fuori luogo” l’immagine del Pibe de Oro. Borrelli, noto per il suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata, ha lanciato un appello alle istituzioni affinché intervengano prontamente per bloccare questa operazione commerciale.

Il legame tra calcio e criminalità organizzata

La fotografia in questione, che ritrae Maradona con Carmine Giuliano, è stata scattata in un contesto specifico e storico che, per alcuni, non dovrebbe essere utilizzato per giudicare la carriera e la figura di Maradona. Tuttavia, ciò non ha fermato le critiche: molti sostengono che la connessione tra Maradona e figure della criminalità organizzata, pur risalente a determinate circostanze della sua vita, non dovrebbe essere strumentalizzata per profitto. Altri, invece, sottolineano che la questione è più complessa, vista la controversa storia della vita privata del campione.

L’episodio della maglietta riapre così il dibattito su un tema complesso: il legame tra il calcio e la criminalità organizzata. Maradona, durante la sua permanenza a Napoli, non è stato immune da contatti con figure controverse, un aspetto che ha alimentato voci e speculazioni per anni. La vendita della maglietta, però, solleva domande su come l’immagine del campione debba essere gestita e rispettata, e se sia lecito utilizzare questi frammenti di storia personale per finalità commerciali.

 

 

 

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