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lunedì, Maggio 13, 2024
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Finte spose a Napoli, 100 euro per le nozze con uno sconosciuto

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Un’organizzazione che approfittava dell’indigenza o della compiacenza di alcune ragazze napoletane per combinare matrimoni di comodo. Questa la sconcertante condotta del gruppo capeggiato da Matilde Macciocchi che è finita al centro dell’inchiesta alla Dda di Napoli. Dunque si tratta di un’amara vicenda che affonda le radici nell’emarginazione sociale e parallelamente nel desiderio di incassare soldi, pochi maledetti e subito.

Al vertice dell’organizzazione c’era la cosiddetta zia Maria che dirigeva il gruppo da Ponticelli da dove coordinava le attività dei suoi sottoposti. La 61enne trovava le giovani ragazze disponibili a contrarre falsi matrimoni curando anche l’ospitalità dei futuri sposi d’origine extracomunitaria. Tutto era condotto con una particolare attenzione ai dettagli, infatti, ‘a Bionda raccoglieva anche la documentazione necessaria, talvolta, falsificava certificati di matrimonio, di residenza, stato di famiglia e di mantenimento.

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Le intercettazioni

Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Napoli sono finite anche le conversazioni telefoniche tra Macciocchi e le diverse ragazze coinvolte. Le indagate erano consapevoli di rendersi stabilmente disponibili a sposarsi, dietro una somma irrisoria, con cittadini extracomunitari, inoltre, alcune giovani svolgevano anche il ruolo di testimoni di nozze.

Dunque gli investigatori hanno proceduto ad una profonda attività di accertamento che gli consentiva di identificare le spose di comodo. Infatti sono emerse le figure di Francesca e Jessica Riccardi Catino, Rosa Pace, Anna Varlese, Enrica Russo, Pia Martina Rea e Angelica Loffredo. Tutte si sono rese disponibili a sposarsi con i cittadini clandestini o, in più occasioni, a certificarne l’avvenuta unione attraverso documenti falsi opportunamente realizzati dai membri dell’associazione.

Macciocchi e Francesca Jessica Catino

F: Pronto?
M: Francesca?
F: Ueh, “bionda”,
M: Ueh, dove stai?
F: A casa?
M: Vuoi guadagnare 100 euro?
F: Eh!
M: E dai, preparati… dove stai? Dove devo venire a prenderti?
F: A Valla.
M: A Volla dove?
F: A casa mìa a Volla.
M: E io non me lo ricordo, a zia!

Macciocchi e Anna Varlese

M: Nunziatina
A: ma chi è?
M: Sono la bionda!
A: Oh zia sono Anna
M: Anna ti sto chiamando da stamattina a te ed Erica
A: Eh ho telefono rotto e spento, perciò sto usando il telefono di mia madre
M: e pure Enrica?
A: Erica? Boh! ora vado sopra.
M: Eh che dobbiamo fare? Domani mattina vogliamo fare una “mattonella”? Ti guadagni 100 euro subito
A: Eh!

GIRO D’AFFARI DA 200MILA EURO CON LE FALSE SPOSE

Sono 8 le misure cautelari emessa a firma del giudice Giovanni De Angelis per un giro di affari pari a 200mila euro. Ben 66 le persone indagate, tutte di Napoli, Mondragone, Volla, Aversa, San Marcellino, Santa Anastasia, San Giorgio a Cremano e della provincia di Bergamo, ma anche stranieri dal Marocco, di Cuba e di altri Paesi: cinque gli indagati finiti in carcere, 11 agli arresti domiciliari e due con obblighi di dimora. L’operazione dei carabinieri della compagnia di Caserta ha aperto un varco. Gli arrestati sono cinque di nazionalità marocchina e 13 italiani di cui 12 donne.

I COLLABORATORI DI ZIA MARIA

In cella anche la factotum Antonietta Noletto e i collaboratori Gennaro Di DatoNabil El Hazmi e Hisham Metrache. “Se vieni adesso tengono pronta la ragazza, non ti preoccupare ci mettiamo d’accordo. Mi conoscono tutti da Milano a Napoli”. Il presunto meccanismo è stato smascherato dai carabinieri della Compagnia di Caserta, grazie ad un’attività investigativa avviata nel luglio 2019 e sfociata nel blitz che ha portato all’arresto di 16 persone.

Cinque sono finite in carcere: si tratta di Matilde Macciocchi, Gennaro Di Dato, Nabil El Hazmi, Hicham Metrache e Antonietta Noletto. Sono ai domiciliari, invece, Badr Eddine Faise, Hadi Houite, Karima El Hariri, Luisa Maiello, Angelica Loffredo, Martina Rea Pia, Errica Russo, Francesca Riccardi Catino, Jessica Riccardi, Catino, Anna Varlese e Antonella Nardelli.

I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal giudice Giovanni De Angelis del Tribunale di Napoli. L’inchiesta ha coinvolto anche altre 48 persone, indagate a piede libero. In totale sono 66 gli inquisiti che rispondono, a vario titolo, di associazione a delinquere e violazione della legge che disciplina l’immigrazione.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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