Ha fatto scalpore la notizia dei selfie inviati dall’interno di un carcere ad una radio on-line da parte del assassino di Francesco Della Corte, ucciso a sprangate durante una rapina a Piscinola. Mostra tutta sua indignazione, in un’intervista a Repubblica, Marta la figlia di Francesco Della Corte, raccontando come sia arrivata del tutto inaspettata la notizia riguardanti i selfie dell’assassino di suo padre e come sarebbe stato facile, ed utile, bloccare i cellulari distribuiti dal Dap per funzioni differenti dal telefonare ai propri familiari.
Queste parole d riportate in un’intervista di ‘La Repubblica’
Marta Della Corte ne ha denunciato l’accaduto. Si tratta dell’ennesima conseguenza del Coronavirus. Le visite in carcere infatti sono state cancellate. I detenuti però hanno avuto la possibilità di poter utilizzare dei tablet per poter parlare con le proprie famiglie. “Le nostre vite sono sconvolte di nuovo. Prima la morte assurda di mio padre, poi lo choc dei permessi premio concessi al suo assassino e ora questo. Le fotografie su whatsapp inviate a una emittente locale. Siamo sbalorditi, inorriditi da questa situazione, è difficile persino trovare le parole”.
La rabbia della famiglia della Corte
“Già è complicato ricostruire i pezzi di una vita distrutta e di una famiglia annientata, dover ricominciare di nuovo è assurdo. E tutto perché chi dovrebbe garantirci la possibilità di riprenderci le nostre vita non lo fa. Se questo ragazzo deve fare un certo percorso educativo, che lo faccia fino alla fine. E questo non è un problema della famiglia Della Corte ma di tutta la società. Perché se quel ragazzo esce con i permessi premio, potrebbe anche uccidere ancora. Ed è lo Stato che deve garantire l’interesse della collettività. Lo Stato tutela al massimo i minori, ma il sistema giudiziario non è più adatto ai minori di oggi che, già giovanissimi, compiono delitti orrendi”.
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