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La collanina ai familiari di Antonio il giorno prima di uccidersi, nonno Pietro: “Non pensavamo alla tragedia”

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Da quando il fidanzato Antonio aveva deciso di farla finita, si era spenta la luce. La sua voglia di vivere andava giorno dopo giorno scemando. Fino all’estremo gesto che ha portato Giorgia a lanciarsi sotto ad un treno. Il Mattino ha intervistato il nonno della giovane che si è uccisa a Paestum.

«Ci eravamo resi conto che stava male – racconta nonno Pietro  – ma non avremmo mai immaginato che potesse arrivare a togliersi la vita. Abbiamo cercato di aiutarla, i genitori l’hanno portata anche da una psicologa. Le stavamo tutti vicino. Ora non c’è più».  «Era una brava ragazza – racconta il nonno – insieme al fratello ci hanno regalato tante gioie. È cambiata dopo la morte del fidanzato».

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Quando Antonio si tolse la vita sparandosi al poligono di Eboli, lasciò una lettera chiedendo alla famiglia di far arrivare a Giorgia alcuni suoi oggetti personali tra cui una collanina. Giorgia giovedì, il giorno prima del suicidio, ha restituito la collanina e gli altri oggetti alla famiglia di Antonio: «Sono vostri – avrebbe detto – non mi servono più». La quindicenne aveva già in programma di togliersi la vita. Venerdì è arrivata alla stazione intorno alla 12, tre ore dopo si è tolta la vita. Si è sdraiata sui binari ed ha tardi l’arrivo del treno. Una scena straziante documentata dalle telecamere. «Ho chiesto alla polizia ferroviaria se qualcuno avesse potuto spingerla – racconta il nonno – mi ha detto di no. Nelle immagini si vede chiaramente quale era la sua volontà».

 

 

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