L’amministrazione comunale anche con l’acqua si accanisce contro i cittadini. Colpevoli di non pagare il servizio idrico. Ma la storia della mala gestione dell’acqua a Giugliano nasce da lontano e fatta di responsabilità non certo da addebitare ai cittadini che vengono additati in modo generale evasori; ma alle inadempienze delle Istituzioni che non hanno saputo fronteggiare al tempo quel malcostume imprenditoriale con il quale interi condomini venivano allacciati alla rete idrica in modo abusivo, determinando la parte più consistente di consumo da non poter addebitare con fatture regolari. Ed è da qui che nasce il grande equivoco.
Quello di scaricare indistintamente sui cittadini il costo del servizio a carico del comune con bollette pazze e poi con il famigerato concordato. Quest’ultimo accettato dalla stragrande maggioranza dei cittadini e che però nel corso del tempo per varie ragioni, anche carattere sociale, non è stato onorato completamente. Ma che comunque in ogni caso risulterebbe incassato per oltre ventimila di casi. Ma lo stesso concordato, nei casi in cui è stato impugnato, è risultato basato sul presupposto illegittimo di richiesta per consumo presunto e non effettivo.
E sulla base di quanto sopra, e considerato poi che nel corso degli ultimi anni si è determinata una situazione pressoché regolare, dovuta alla nuova tariffa del 2012 abbastanza equa e con l’installazione di nuovi contatori propedeutici ad un regolare esercizio di gestione, ci appare improprio da parte dell’amministrazione insistere con provvedimenti vessatori quali il fermo amministrativo e non conciliativi per il recupero di code “insolute”. Ove invece a nostro avviso andrebbe messa in atto una moratoria per non inasprire il rapporto istituzioni cittadinanza