Condizioni di salute incompatibili con la detenzione in carcere. Con queste motivazioni è stato scarcerato, ottenendo gli arresti domiciliari, Giuseppe Casella, esponente di spicco dell’omonimo gruppo di via Franciosa a Ponticelli. Sono stati i suoi legali, gli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono, a evidenziare come le condizioni del boss fossero incompatibili con il carcere. Casella, è attualmente imputato per associazione nel processo che si sta tenendo presso la Corte d’Appello di Napoli (V sezione).
Il profilo di Casella è stato tracciato di recente dal collaboratore di giustizia Antonio Pipolo, ex affiliato e killer del clan De Micco “Bodo”, che l’8 settembre 2022 ha reso agli inquirenti della Dda di Napoli un lungo interrogatorio nel corso del quale ha fornito importanti informazioni sul conto dei Casella.
Su Giuseppe Casella ha rivelato: «Essendo (Giuseppe Casella, ndr) tra i reggenti del clan, si occupa con il fratello Eduardo anche del mantenimento dei detenuti in carcere e degli altri settore dell’organizzazione, tra cui le estorsioni. Lo conosco personalmente. Giuseppe Casella, così come il fratello, non sta molto in giro, per non incorrere in controlli delle forze dell’ordine, sono anche molto cauti e attenti a eventuali intercettazioni».

 
                                    