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sabato, Giugno 28, 2025
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Ritrovato il cadavere di Giuseppe nel Casertano, il 42enne era nel laghetto

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Ritrovato trovato il cadavere di Giuseppe Guadagnino, il 42enne era insieme alla madre in seguito alla frana che colpì a San Felice a Cancello. L’uomo si trovava nel laghetto dell’ex cava Giglio proprio nella stessa area dove era stato già rivenuto il corpo della mamma 74enne Agnese Milanese. Giovedì sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Maddaloni. Il corpo di Giuseppe è stato rinvenuto dopo 2 settimane.

Giuseppe e Agnese, figlio e madre uniti dallo stesso tragico destino

Svolta nelle ricerche di Agnese Milanesi e Giuseppe Guadagnino, madre e figlio dispersi nella frana che il 27 agosto ha colpito San Felice a Cancello. Il primo settembre è stato trovato il corpo della donna. Sul posto hanno lavorato, oltre ai vigili del fuoco, 84 volontari della Croce Rossa Italiana, impegnati con 26 mezzi per supportare le attività di ricerca.

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Intanto la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine relativa alla frana, con conseguente colata di fango, che ha colpito San Felice a Cancello causando gravi danni. Sì tratta di un atto atteso con gli inquirenti che puntano a fare chiarezza sull’accaduto verificando se ci siano eventuali responsabilità. Il reato ipotizzato è quello di disastro colposo.

La rabbia dei sindacati

“Per rispetto dei parenti e di coloro che stavano operando le ricerche abbiamo mantenuto sulla faccenda un religioso silenzio” ha commentato il Segretario Generale della Cisal Caserta Ferdinando Palumbo “ma oggi non possiamo far altro che manifestare la nostra rabbia per un territorio, quello della provincia di Caserta, che vive l’incuria e l’abbandono. Al netto della tragedia di fine Agosto” ha proseguito il sindacalista “non possiamo non constatare come troppo spesso non venga posta in essere una puntuale messa in sicurezza dei territori a cominciare proprio dalla città capoluogo dove ad ogni acquazzone viene giù un albero. Nell’ultimo ventennio, a partire dalla Giunta Bassolino, passando per quella Caldoro sino ad arrivare ai giorni nostri, la Regione Campania ha provato a realizzare e talvolta ha varato piccole riforme della forestazione all’insegna del risparmio, il cui impatto si è tradotto con la precarietà degli addetti e peggio ancora con le complicate rendicontazioni delle spese che hanno creato interventi a macchia di leopardo. I morti del 27 Agosto sono lì a rappresentare che è giunto il tempo di invertire la rotta”.

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