L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta provocando un terremoto sui mercati finanziari mondiali e spingendo i prezzi delle materie prime energetiche a livelli record mentre le diplomazie occidentali si preparano a rispondere all’atto di guerra del presidente russo Putin con nuove e più pesanti sanzioni. Il petrolio europeo (brent) ha sfondato quota 100 dollari al barile (quasi +7% a 103) mentre quello texano (wti) vi si avvicina (+6% a 98). S’impenna anche il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, benchmark del metano per l’Europa continentale. I future hanno toccato un rialzo massimo del 41%, a 125 euro al megawattora, per poi ritracciare a quota 113 (+27%). Ma volano anche i prezzi delle materie prime alimentari. In particolare il grano, di cui l’Ucraina è grande esportatore, che sale di oltre il 5%, con il rischio di effetti a catena sui prezzi dei prodotti di base quale pane e pasta. Intanto l’oro, bene rifugio per eccellenza, sale ai massimi da oltre un anno a 1.928,80 dollari l’oncia.
La Borsa di Mosca, riaperta dopo un iniziale annuncio di chiusura, è affondata: l’indice Moex è crollato del 28% e l’indice azionario russo Rts denominato in dollari fino a -38%. A picco anche il rublo: la valuta di Mosca in mattinata cedeva il 9% sul dollaro. La Banca centrale russa ha annunciato “degli interventi sul mercato dei cambi per stabilizzare la situazione”. I listini europei hanno a loro volta avviato le contrattazioni in profondo rosso: Piazza Affari ha aperto a -1,81% per poi aggravare le perdite, a Francoforte il Dax cede il 3,37% a 14.036 punti, a Parigi il Cac 40 arretra del 4,19% a 6.496 punti mentre a Londra il Ftse 100 perde il 2,7% a 7.294 punti. Nella notte italiana le Borse asiatiche avevano chiuso a picco (Hong Kong -3,2%, Tokyo -1,8%, Shenzhen -2,2% e Shanghai -1,5%).
Sul fronte obbligazionario lo spread tra Btp e Bund ha aperto in rialzo a 173 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,87%. In mattinata ha ripiegato a 171.
“Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”. È la nota con cui il premier Mario Draghi condanna l’attacco russo all’Ucraina avvenuto alle prime luci dell’alba, dopo l’annuncio con cui il presidente russo Vladimir Putin ha dato il via alla “demilitarizzazione” dell’Ucraina “per proteggere” gli stati separatisti e filorussi nella regione del Donbass. Lunedì 21 febbraio, dopo settimane di tensioni, il Cremlino aveva riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche autonome di Donetsk e di Lugansk, situate appunto nel Donbass, dando così il via a una nuova fase del conflitto che contrappone Mosca a Kiev
Di Maio: “Gravissima e ingiustificata aggressione”
Nelle prime ore del mattino il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha convocato una riunione urgente di coordinamento all’Unità di crisi della Farnesina. Sul suo profilo Twitter, Di Maio ha definito “una gravissima e ingiustificata aggressione” quella subita dall’Ucraina. L’Italia, continua il ministro, “condanna con fermezza” l’invasione russa, che rappresenta “una violazione del diritto internazionale”. Di Maio ha poi espresso la sua vicinanza alla cittadinanza ucraina: “L’Italia è al fianco del popolo ucraino, insieme ai partner Ue e atlantici”.

