C’è un filo rosso che lega gli omicidi di Mario Volpicelli, di Raffaele Cepparulo e Ciro Colonna. Questa è l’importante scoperta della Procura di Napoli, coordinata da Nicola Gratteri, emersa nell’ambito dell’inchiesta riguardante la vendetta del cartello criminale di Ponticelli contro i familiari dei pentiti del clan Sarno.
Il primo a rivelare un dettaglio è stato Tommaso Schisa, figlio del boss Roberto e dell’ex ras Luisa De Stefano, in diversi verbali risalenti all’ottobre del 2019: “Tra le armi che V. P. mi ha dato ci sono due magnum 357. Una l’ha presa Michele Minichini, l’altra è stata utilizzata per gli omicidi di Giovanni Sarno, Mario Volpicelli e Cepparulo. Avevamo una 357, quella utilizzata poi per l’omicidio Cepparulo e di Giovanni Sarno. La pistola è stata buttata solo dopo l’omicidio Cepparulo per come mi raccontò Michele Minichini, dopo averla tagliata con il Flex in piccoli pezzi“.
Riconosciuto come uno dei capi del clan di Ponticelli, Minichini è
attualmente detenuto per un cumulo pene inflitte il 30 novembre 2023. Il ras noto come ‘a Tigre è stato condannato in via definitiva con sentenza della Corte di Assise di Appello di Napoli nel 29 dicembre 2020 all’ergastolo per il duplice omicidio Cepparulo- Colonna.
Omicidi Volpicelli e Cepparulo, il parere della balistica sulla pistola
In merito alla compatibilità dell’arma utilizzata nei due agguati mortali, è arrivata una svolta nel marzo del 2025. La Sezione Balistica dei carabinieri ha permesso di far emergere che la Revolver calibro 357 magnum, impiegata il 30 gennaio 2016 in via Malaparte ai danni di Volpicelli, veniva nuovamente impiegata il 7 giugno 2016 nel duplice omicidio di via Cleopatra.
Nell’ultima ordinanza di custodia cautelare emessa contro il clan Schisa-Minichini, il gip del Tribunale di Napoli, Fabrizio Finamore, ha ritenuto che le dichiarazioni
di Schisa risultano pienamente riscontrate in merito agli omicidi Volpicelli e Cepparulo-Colonna per i quali è stata utilizzata una revolver calibro 357 magnum.
Per quanto riguarda l’omicidio Sarno, il reperto non si è rivelato utile per le operazioni di comparazione, ma l’analisi delle caratteristiche morfologiche delle lesioni e gli effetti di balistica terminale farebbero ritenere che possa essere utilizzato un revolver dello stesso tipo di quello usato per l’omicidio del Volpicelli.
Omicidio dell’innocente Ciro Colonna e del boss Cepparulo, confermati gli ergastoli dalla Cassazione
Omicidio dello zio del ras del clan De Micco, la rivelazione della pentita
L’omicidio Mario Volpicelli è stato ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Il 53enne fu vittima di un agguato condotto a colpi d’arma da fuoco mentre rientrava a casa a Ponticelli il 30 gennaio 2016.
Insieme all’ex ras oggi pentita Luisa De Stefano, Michele Minichini e Vincenza Maione avrebbero deciso di uccidere Mario Volpicelli per vendicare la morte di Antonio Minichini. Quest’ultimo venne assassinato nel gennaio 2013 da Gennaro Volpicelli, killer del clan De Micco, cognato del boss pentito Vincenzo Sarno e nipote di Mario Volpicelli.
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