12.6 C
Napoli
mercoledì, Aprile 24, 2024
PUBBLICITÀ

Hogan false a Napoli, il mago della contraffazione è di Quarto: NOME

PUBBLICITÀ

Dalle prime ore di questa mattina, il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli sta
dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini
Preliminari, Dott.ssa Luisa Toscano, nei confronti di 18 soggetti, 14 italiani e 4 stranieri,
destinati agli arresti domiciliari in quanto ritenuti responsabili di reati associativi finalizzati
alla produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti.

Le attività di indagine, coordinate dal Dott. Maurizio Giordano della locale Procura della
Repubblica – D.D.A., hanno permesso di raccogliere gravi indizi di reità con riguardo a
cinque distinte organizzazioni criminali, ognuna delle quali strutturata secondo una
definizione di ruoli e incarichi puntualmente determinati e in grado di curare distinte fette del “mercato del falso” partenopeo, contando su canali di approvvigionamento anche stranieri
(Bulgaria e Turchia) e su una fitta rete distributiva dislocata in maniera capillare su tutto il
territorio nazionale (nelle province di Napoli, Livorno, Torino, Milano, Genova e Massa
Carrara).

PUBBLICITÀ

Le investigazioni, durate più di un anno, sono state riscontrate da numerosi interventi
repressivi che hanno consentito di sequestrare oltre 820 mila pezzi di prodotti contraffatti e
di portare alla scoperta di ben 10 opifici abusivi, comprensivi di macchinari, e 6 depositi di
stoccaggio, allestiti nella città e nella provincia di Napoli.

Ulteriori figure di riferimento per l’approvvigionamento delle merci, erano, in questo contesto, un altro soggetto operante stabilmente da Malta – che vantava basi logistiche nella zona vesuviana per lo smercio di “Hogan” contraffatte – e PEPE Antonio, di Quarto, esperto nell’assistenza, manutenzione e riparazione dei macchinari utilizzati per la produzione di cliché e punzoni contraffatti nonché affermato fornitore di accessori per la finitura della falsificazione.

Ed è stata proprio la comune referenza del PEPE a portare i militari della Guardia di Finanza
all’individuazione di un’autonoma, ulteriore struttura a delinquere, dedita al settore dei
profumi, facente capo a PISCOPO Giovanni, di Melito di Napoli.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Addio test di ammissione, la facoltà di Medicina non sarà più a numero chiuso

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha adottato praticamente all'unanimità il testo base "per dire basta al...

Nella stessa categoria