venerdì, Agosto 15, 2025
HomeCronacaI Di Lauro prendevano gli ordini dal fruttivendolo: la rivelazione del super...

I Di Lauro prendevano gli ordini dal fruttivendolo: la rivelazione del super pentito

Era un sistema di comunicazione blindato, studiato nei minimi dettagli per ridurre al massimo i rischi di essere intercettato. A raccontarlo è Salvatore Tamburrino, ex uomo di fiducia del clan Di Lauro e oggi collaboratore di giustizia, che ha fornito nuovi elementi utili a ricostruire la rete attraverso cui Marco Di Lauro, durante la sua latitanza, manteneva sporadici contatti con l’organizzazione.

“Marco non aveva un rapporto costante con la vita quotidiana del clan”, ha dichiarato Tamburrino. “Lo vedevo solo quando era lui a decidere. Mi contattava utilizzando un cellulare dedicato, che accendevo solo il venerdì, tra le 16 e le 17. Su quel telefono, ogni tanto, arrivava un messaggio in codice: ‘vai dalla tua amica’. Era il segnale che dovevo ritirare un pizzino”.

Secondo quanto riferito, i “pizzini” – brevi messaggi scritti a mano – gli venivano consegnati in modi diversi per depistare eventuali indagini. Tra i canali utilizzati figurano Cosimo Marullo e Omissis, titolare di negozi di telefonia a Secondigliano, ma anche un fruttivendolo della zona, che riceveva i messaggi tramite Ciretta Marino, fidanzata del boss.

Una rete fitta, costruita con figure insospettabili e modalità rudimentali ma efficaci. I messaggi erano scritti su carta, trasportati fisicamente, senza alcun utilizzo di strumenti elettronici o digitali, se non quel cellulare “fantasma”, attivo per appena un’ora alla settimana.

Il legame tra Marco Di Lauro e Salvatore Tamburrino

Marco Di Lauro, nato nel 1980, è il quarto figlio di Paolo Di Lauro, storico capo del clan camorristico di ‘Mezzo all’Arco’ e attivo a Secondigliano e in altre zone dell’area a nord di Napoli. Considerato uno dei criminali più pericolosi in Europa, F4 ha gestito per anni gli affari del clan durante la faida di Scampia contro gli “scissionisti”, segnando una delle stagioni più sanguinose della camorra moderna. Inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità, Marco Di Lauro è stato arrestato il 2 marzo del 2019 dopo oltre 14 anni di latitanza, grazie alla ‘soffiata’ del suo fidatissimo Salvatore Tamburrino.

Tamburrino aveva deciso di collaborare con la giustizia e di tradire il figlio di Ciruzzo ‘o Milionario, immediatamente dopo essere stato tratto in arresto per l’omicidio della compagna Norina Matuozzo avvenuto all’interno di un appartamento a Melito. Tamburrino rivelò dettagli importanti sull’organizzazione criminale e sulla vita in clandestinità di Marco Di Lauro, continuando poi a fornire ulteriori notizie sulla gestione delle attività illecite del clan di Secondigliano e sul riutilizzo del denaro sporco in attività apparentemente trasparenti.