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giovedì, Aprile 25, 2024
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I genitori no-dad si oppongono a De Luca, scatta il blocco stradale

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Di nuovo un blocco stradale in centro città, nonostante la domenica piovosa, per opporsi alla Didattica a distanza. Il gruppo di genitori Usciamo dagli Sche(r)mi si oppone alla decisione del governatore Vincenzo De Luca di ripristinare la didattica a distanza come arma di difesa dal contagio da Covid. L’ordinanza numero 1 del 7 gennaio 2022 – ricordiamolo – prevede infatti lo stop alle lezioni in presenza delle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Il provvedimento è valido sino al 29 gennaio almeno ad esclusione delle attività laboratoriali quando necessario e quelle di inclusione di studenti affetti da disabilità o dai bisogni speciali.

L’iniziativa

Un motivo sufficiente per gli attivisti di Usciamo dagli Sche(r)mi per dare vita stamattina a un blocco stradale nell’area del Museo Nazionale con tanto di striscioni e sagome. «C’è un braccio di ferro tra Governo e Regione Campania sulla pelle dei bambini. Questa è l’unica essere l’unica regione d’Italia ad avere la Dad e le scuole chiuse. Si rivive lo stesso incubo dello scorso inverno» afferma Flavia Brescia, tra i portavoce dei gruppi No Dad campani. Punto centrale delle rimostranze, quello che Usciamo dagli Sche(r)mi definisce «discriminazione tra ragazzi e adolescenti vaccinati e non». Per Brescia si tratta di «una cosa indegna. Siamo noi adulti che abbiamo le responsabilità e invece, ancora una volta, ricade sui giovani e bambini scelte scellerate, decisioni discriminatorie. Senza dimenticare che la vaccinazione per la loro età non è obbligatoria». 

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Il no alla dad dei genitori

Tra i genitori partecipanti al blocco stradale di stamattina, qualche decina in tutto, Raffaele padre di un bambino di 6 anni e mezzo frequentante la prima elementare. Sebbene piova, non demorde dall’esternare la netta contrarietà al ritorno in dad per due settimane. «La scuola è un bisogno primario riconosciuto dalla Costituzione, in favore di tutti gli studenti senza distinzioni». Il genitore è perplesso pure sui dati forniti da De Luca rispetto all’incidenza del contagio tra gli studenti, docenti e operatori scolastici. «In realtà non pubblica i dati che cita, ci vorrebbero parametri certi per verificarli. Di sicuro sappiamo che in passato l’aver tenuto chiuse le scuole non ha ridotto il contagio da Coronavirus, l’incidenza è rimasta invariata nelle regioni che al contrario della Campania hanno lasciato le scuole aperte. Le scuole non sono veicolo di infezione». 

Silvana ha una figlia in prima media e un figlio alle superiori, anche lei dice la sua. «La dad è stato uno dei periodi più bui per i nostri figli, è stata tolta loro la possibilità di avere il contatto con gli altri». Anche lei non capisce del perchè «nel resto d’Italia Italia le scuole stanno aperte mentre in Campania no anche se siamo in zona bianca. Vero è che anche altri governatori hanno paura ma non possono fare scelte dittatoriali come quelle di De Luca. Si dichiari zona rossa e si chiudano le scuole, allora. Prima il governatore dice che gli ospedali stanno reggendo a questa ondata, poi però chiude le scuole. Mi sembra una cosa incongruente». 

E le due settimane di dad per vaccinare il più possibile? A rispondere è sempre Silvana, che ha deciso per la vaccinazione ai suoi figli avendo una posizione diversa rispetto a chi anima Usciamo dagli Sche(r)mi dagli inizi che si professano contrari alla vaccinazione ai bambini e alla dicotomia dei ragazzi vaccinati e non vaccinati. «Si potrebbe anche fare, ma allora la Regione Campania garantisca gli hub per i bambini ovunque. In questo modo, anche i genitori contrari alle vaccinazioni dei più piccoli, si accorgono degli hub si convince e si convincono a vaccinare i loro figli. Con tutte le file che ci sono ora è più facile. Proprio le scuole potrebbero trasformarsi in hub vaccinali».

In dissenso

I vari movimenti No Dad, compreso Usciamo dagli Sche(r)mi, sono in dissenso anche con la posizione dei dirigenti scolastici campani rispetto all’opportunità di tornare alla didattica a distanza. «I dirigenti scolastici per la loro autonomia stanno attivando la Dad – dice ancora Flavia Brescia – ma la cosa che non torna è che da decreto legge la dad doveva essere applicata soltanto in zona rossa mentre la Campania è in zona bianca. Si tratta dell’ ennesima incongruenza nella gestione autoritaria da parte di De Luca della pandemia». 

L’opposizione del governo all’ordinanza e il ricorso al Tar

Il governo Draghi si opporrà all’ordinanza di De Luca, come annunciato in queste ore dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi secondo cui domani gli studenti di ogni ordine e grado in Italia devono tornare tra i banchi di scuola. «Il decreto legge 111 del 21 agosto esplicita in maniera molto chiara che i presidenti delle giunte regionali possono intervenire soltanto in zona rossa e in casi estremi e molto specificati» le parole di questa mattina ha SkyTg24 di Bianchi aggiungendo: «Stiamo studiando l’ordinanza della Campania con i tecnici e avvocati a tutela della norma, non dimentichiamo che la Campania è zona bianca». 

A questo va aggiunto il ricorso al Tar Campania di alcuni gruppi di genitori contro l’ordinanza di chiusura. Lo stesso Tribunale amministrativo regionale attraverso la presidente della V sezione, il giudice amministrativo Maria Abbruzzese ha chiesto alla giunta regionale ha chiesto di consegnare già entro domani, lunedì 10 gennaio,  “gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell’ordinanza impugnata” e prendere una decisione dopo aver esaminato gli atti. In caso di mancata fornitura, potrebbe profilarsi l’annullamento dell’ordinanza regionale numero 1 rimettendo tutto in discussione.

 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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