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Il nipote del boss D’Alessandro voleva fare affari nello stadio della Juve Stabia

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Ieri Luigi Staiano è stato arrestato per aver minacciato l’ex responsabile della sicurezza dello stadio Romeo Menti. L’affiliato del clan D’Alessandro voleva mettere le mani sul servizio bar della struttura sportiva di Castellammare di Stabia. Le minacce al dirigente della Juve Stabia risalgono al luglio 2021 quando erano in vigore le regole anti covid. Le difficoltà nascevano dalla presenza dell’Osservatorio sulle manifestazioni calcistiche che controllava il rispetto delle norme durante le partite.

Ci sono diverse intercettazioni del luglio 2021 nelle quali il 36enne minacciava la vittima: “Se le guardie si sono messi qualcosa in testa non mangerà lui, non mangerà nessuno perché là sopra non ci farà accostare a nessuno… Nel momento in cui permetteranno ai tifosi di entrare allo stadio, deve lavorare“. Dalle verifiche dei carabinieri di Torre Annunziata è emerso che gli impiegati nel servizio buvette sono tutti coinvolti in indagini relative al clan D’Alessandro. Tra questi c’è Staiano, nipote del boss D’Alessandro.

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Della vendita delle bibite all’interno dello stadio se ne occupava anche G. I. , detto o p., e G., uomo di fiducia di V. I, F, Luigi Staiano, detto ‘piccola pesta’, U. di Gragnano pure si occupavano della vendita delle bibite“, queste le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Pasquale Rapicano, rilasciate ai magistrati nel maggio 2025.

Biglietti, bus e pulizie: il controllo del clan D’Alessandro sulla Juve Stabia

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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