Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dell’autismo, soffermandoci su un progetto promosso dall’Asl Napoli 2 Nord che ha coinvolto 210 bambini nei centri terapeutici di Giugliano, Villaricca, Casalnuovo e Acerra.
ITAPP (acronimo di Intervento Terapeutico Abilitativo Personalizzato) si sta, infatti, imponendo come un modello di eccellenza nel trattamento precoce dei disturbi dello spettro autistico, premiando così un’iniziativa pubblica capace di coniugare qualità clinica, soddisfazione delle famiglie e gestione trasparente delle risorse.
Per capirne i benefici e le potenzialità è però doveroso entrare nel dettaglio di uno dei progetti risultato tra i più apprezzati tra quelli promossi dalla Sanità Regionale.
Monitoraggio e trasparenza: un sistema all’avanguardia
Dietro il progetto ITAPP c’è un meccanismo di controllo rigoroso. Un Nucleo di Controllo verifica costantemente che le attività svolte siano coerenti con gli obiettivi, certifica i risultati e gestisce la liquidazione economica delle prestazioni. Tutto è tracciato da un sistema informatico che monitora in tempo reale la spesa e l’avanzamento dei progetti. Questo garantisce non solo trasparenza, ma anche una gestione efficiente delle risorse pubbliche.
Chi sono i bambini coinvolti?
Nel primo anno di attività, il progetto ha coinvolto 210 bambini, divisi tra due fasce d’età: 181 sopra i 3 anni e 29 sotto. La gravità dei disturbi è stata valutata individualmente, con la maggior parte dei bambini sopra i 3 anni inseriti in livelli di gravità medio-alti. Questo dettaglio non è di poco conto: significa che il progetto si rivolge a casi complessi, che richiedono interventi mirati e intensivi.
Un tasso di abbandono sorprendentemente basso
Mentre molti programmi simili in Italia faticano a trattenere i pazienti, ITAPP registra un tasso di drop-out inferiore al 5%, una percentuale quasi irrilevante rispetto all’obiettivo massimo del 60%. Questo dato fa riflettere: le famiglie percepiscono un reale beneficio e scelgono di proseguire il percorso terapeutico, elemento cruciale per il successo di qualsiasi intervento riabilitativo.
Due strade per il secondo anno: consolidamento e nuovi inizi
Il progetto si evolve: chi ha già partecipato nel primo anno entra ora nella fase di consolidamento, con interventi mirati a rafforzare i progressi acquisiti. Per i nuovi arruolati, invece, parte un percorso di valutazione e trattamento personalizzato, con un’offerta oraria calibrata sull’intensità necessaria. Interessante notare come per i bambini già in corso siano stati aboliti i limiti di età, segno di una maggiore flessibilità e attenzione alle esigenze individuali.
Criticità superate e nuovi strumenti per migliorare
Nel primo anno sono inizialmente emerse alcune criticità, soprattutto legate all’organizzazione e alla necessità di figure professionali più specializzate. L’Asl Napoli 2 Nord ha risposto con modifiche gestionali e l’introduzione di strumenti più avanzati per la valutazione, segnalando una volontà concreta di miglioramento continuo.
Il giudizio degli operatori: un programma su misura per ogni bambino
Gli specialisti che lavorano quotidianamente con i piccoli pazienti sottolineano l’importanza di un approccio flessibile e personalizzato. Non si tratta di applicare protocolli rigidi, ma di adattare l’intervento alle velocità di apprendimento e alle peculiarità di ciascun bambino, un dettaglio che fa la differenza nei risultati ottenuti.
Un modello certamente da replicare
Il bilancio del primo anno è estremamente positivo: oltre a risultati clinici tangibili, il progetto ITAPP ha dimostrato che la sinergia tra controllo rigoroso, trasparenza economica e qualità del servizio è possibile. Il prossimo passo sarà consolidare questi risultati e ampliare la platea dei beneficiari.